Economia
JPMorgan denuncia Tesla per 162 mln, ma il titolo non crolla a Wall Street

É uno scontro tra titani: la banca numero uno negli Stati Uniti e il leader indiscusso dell'automotive elettrico sono entrati in causa per un mancato pagamento
Tesla, JPMorgan querela Elon Musk per il mancato pagamento di warrant scaduti
La prima banca d’America ha fatto causa a Tesla. JPMorgan ha fatto causa al colosso dell’automotive elettrico di Elon Musk, chiedendo 162 milioni per una serie di transazioni di warrant su azioni risalenti al tentativo di “delistare” la casa automobilistica.
Secondo quanto si legge sul Sole 24 Ore, l’operazione risale al 2014 e sarebbe servita a mitigare il rischio che le azioni Tesla fossero diluite dall’emissione di banconote convertibili, oltre che per effettuare alcune detrazioni fiscali, secondo quanto denunciato lunedì alla corte federale di Manhattan. Alla scadenza dei warrant, Tesla avrebbe dovuto a JPMorgan un pagamento di azioni o contanti se le sue azioni fossero state scambiate al di sopra di un certo prezzo di esercizio.
La prima banca americana afferma dunque che aveva la facoltà di adeguare il prezzo di esercizio in base a fattori tra cui la volatilità delle azioni di Tesla. La banca ha apportato due modifiche nell’agosto 2018, una dopo che Musk, il 7 agosto di quell’anno, ha scritto il celebre tweet sull’aver ottenuto finanziamenti per portare Tesla privata, e un’altra quando l’amministratore delegato ha abbandonato lo sforzo settimane dopo.
Ora che i warrant sono scaduti, la banca ha scritto nella denuncia: “Anche se gli adeguamenti di JPMorgan erano appropriati e contrattualmente richiesti, Tesla si è rifiutata di saldare il prezzo di esercizio contrattuale e di pagare per intero ciò che deve a JPMorgan”.