Economia

Kkr rileva il 25% di Enilive: operazione da quasi 3 miliardi. Descalzi: "Strada giusta per la transizione green"

di redazione economia

Prima del completamento nell'operazione Eni effettuerà un aumento di capitale pari a 500 milioni. Il titolo scatta a Piazza Affari

Kkr entra in Enilive con il il 25% per 2,938 miliardi 

Eni e Kkr hanno firmato il contratto per l'ingresso di Kkr nel 25% del capitale sociale di Enilive per un corrispettivo complessivo di 2,938 miliardi. Sarà corrisposto attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale in Enilive riservato a Kkr pari a 500 milioni; l'acquisto di azioni Enilive da Eni a fronte del pagamento di 2,438 miliardi, corrispondente a una valutazione post-money pari a 11,75 miliardi in termini di equity per il 100% del capitale sociale di Enilive. Prima del completamento nell'operazione Eni effettuerà un aumento di capitale pari a 500 milioni per azzerare la posizione finanziaria netta.

A Piazza Affari il titolo di Eni chiude la seduta registrando il +0,33% dopo la firma dell’accordo per l’ingresso di Kkr nel capitale sociale di Enilive. 

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Descalzi, 'Enilive con Kkr valorizzerà ambiziosi piani crescita'

L'accordo per l'ingresso di Kkr in Enilive con il 25% "rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica", commenta l'a.d. di Eni, Claudio Descalzi. "Con il supporto di Kkr, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita e proseguirà nell'offerta di soluzioni reali e scalabili, legate alla transizione energetica" "Enilive, insieme a Plenitude, - indica Descalzi - è fondamentale per il nostro impegno nel fornire soluzioni energetiche decarbonizzate e ridurre progressivamente le emissioni generate dall'uso finale dei nostri prodotti: entrambe le società hanno incontrato un grande interesse da parte di partner internazionali di primo piano e conseguito valutazioni di mercato importanti, e questo significa che c'è apprezzamento per come stiamo affrontando la transizione energetica. E crediamo che per affrontarla con successo - sottolinea - questa sia la strada giusta: creare dei business low o zero carbon che rispondano a una domanda reale ed esistente di prodotti energetici e crescano in modo autonomo, in ragione del successo dei loro modelli e dei loro prodotti".