Economia
Kkr-Tim, closing entro l'estate: la Borsa fa il tifo. Ma c'è il nodo esuberi
L'accelerazione impressa dal fondo Usa sul fronte del via libera dell'Antitrust Ue ha favorito la salita del titolo di Tim, ma i sindacati sono in "allarme"
Kkr-Tim, closing vicino. Ma resta il nodo esuberi: quanti dipendenti resteranno nella società dei servizi?
I remedies che il fondo Kkr si appresta a presentare a Bruxelles per ottenere il via libera all'acquisto della rete di Tim vanno nella direzione auspicata dai concorrenti. Questi ultimi, ossia Fastweb, Vodafone, WindTre e Iliad hanno chiesto di poter accedere alla rete alle stesse condizioni che la Newco, ossia la nuova società per la rete partecipata da Kkr ma anche dal Mef (20%), F2i (10,5%), dal fondo di Abu Dhabi Adia (10%) e da quello canadese Ccp (17%) , garantirà alla stessa Tim che sarà legata un contratto lunghissimo di accesso alla sua ex-rete.
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Kkr ha tempo fino al 23 maggio per presentare i suoi remedies, altrimenti le autorità europee potrebbero decidere di aprire una Fase 2 di indagine dopo il completamento della Fase 1 preliminare in corso. La condizione più significativa chiesta dai concorrenti è l'affitto della fibra spenta per l'ultimo tratto di infrastruttura fino alle abitazioni, una modalità meno costosa rispetto all'affitto di tratti di rete più lunghi o della cosiddetta fibra "accesa" ossia completa di servizi che ogni gestore ovviamente preferisce gestire in proprio.
L'accelerazione impressa dal fondo statunitense sul fronte del via libera dell'Antitrust Ue ha favorito la salita del titolo Telecom in Borsa che in una settimana ha segnato una crescita del 9% (ma da inizio anno ha perso il 10%). Il via libera potrebbe dunque arrivare entro due settimane mentre se ci dovessero ulteriori indagini ci potrebbe essere un ritardo anche di 5-6 mesi, ipotesi questa che farebbe lievitare i costi dell'operazione, effettuata per abbattere il debito "monstre" accumulato da Telecom pari a 26 miliardi di euro.
La rete fissa di Tim, in fibra e ancora molto rame, copre l'89% delle abitazioni del paese con una estensione pari a 23 milioni di chilometri. La Borsa fa il tifo per chiudere la vendita entro l'estate cosa che darebbe al management la possibilità per concentrarsi sul piano di rilancio della ServiceCo dove finiranno gli abbonati alla rete fissa e mobile, ma anche i servizi di Tim Enterprise, la partecipazione in Tim Brasil (valutata intorno ai 7 miliardi) e Sparkle, la rete internazionale, sempre in attesa di un compratore. In questa fase non mancheranno i problemi legati soprattutto al numero dei dipendenti che resteranno nella società dei servizi. Dei 40 mila attuali 20mila finiranno nella NetCo per la rete e18mila nei servizi (tolta Sparkle) che, visti i numeri dei concorrenti, circa 6mila quelli di Vodafone, sono sicuramente troppi. Un fatto questo che agita, e non poco, i sindacati.