Economia
L'energia frena l'inflazione: a marzo callo dello 0,4%, sull'anno su del 7,6%
In flessione anche il carrello della spesa: i beni per la cura della casa e della persona registrano una lieve decelerazione in termini tendenziali
L'Istat spiega che il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo, alla decelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e all’accentuarsi della flessione di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,3%), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,1%), di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,3% a +3,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%) e dei Tabacchi (da +1,8% a +2,5%). Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4% a +9,7%), mentre si accentua di poco quella relativa ai servizi (da +4,4% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,2 punti percentuali, da -8,0 di febbraio.
Rispetto a febbraio la diminuzione dell’indice generale si deve al calo dei prezzi degli Energetici, sia non regolamentati (-9,6%) sia regolamentati (-4,6%), solo in parte compensato dall’aumento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), degli Alimentari lavorati e dei Tabacchi (+0,7% entrambi), dei Beni semidurevoli (+0,5%), dei Beni non durevoli, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi all’abitazione (tutti e tre +0,3%).