L'ombra dell'aumento su Carige. I dolori della famiglia Malacalza
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I Malacalza, che per rilevare il17,588% di Carige hanno impegnato 230 milioni di euro e vedono ora una minusvalenza latente di circa 180 milioni dato che la partecipazione non vale al momento più di 52 milioni di euro, sembrano intenzionati a vender cara la pelle e a recuperare mezzi freschi se e dove possibile, ad esempio con una richiesta di danni per complessivi 1,25 miliardi agli ex vertici (l’ex presidente Castelbarco e l’ex amministratore delegato Montani) e ad “alcuni soggetti del gruppo Apollo”.
La vicenda si riferisce alla vendita, avvenuta nel 2015 per complessivi 310 milioni di euro (contro gli auspicati 400 milioni), delle partecipazioni in Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova. Apollo in particolare è lo stesso fondo che qualche mese fa aveva proposto di rilevare in blocco gli Npl di Carige in cambio di un aumento di capitale riservato che avrebbe portato il fondo a detenere la maggioranza di Carige. Proposta respinta al mittente come si vorrebbero respingere al mittente eventuali “bocciature” in sede europea.
Luca Spoldi