Economia
L'Ucraina batte i pugni con l’Occidente e chiede nuove sanzioni alla Russia
Il gruppo di esperti esorta l'UE a ridurre il prezzo del petrolio, estendere le sanzioni individuali e imporre tassazione totale a compagnie e società in Russia
Il piano d’azione 2.0 delle sanzioni alla Russia
Il gruppo di lavoro internazionale sulle sanzioni alla Russia Yermak-McFaul ha pubblicato il nuovo piano d’azione con le raccomandazioni per il 2023 (Piano d'azione 2.0) in cui esorta l'UE e i Paesi occidentali a continuare a proseguire con tre principali strategie d’azione.
La prima è quella di ridurre il tetto del prezzo del petrolio a 45 dollari al barile, poi rafforzare la cooperazione sulle sanzioni per i settori non energetici ed estendere le sanzioni individuali e in terzo luogo, accentuare ulteriormente la pressione alle banche russe con misure più restrittive.
Data l'importanza del settore energetico russo, il gruppo sottolinea che il rafforzamento delle sanzioni sull'energia è fondamentale per limitare la capacità bellica del Paese. Questa raccomandazione arriva mentre il G7 ha recentemente deciso di non abbassare il tetto del prezzo al di sotto dei 60 dollari al barile, che è sostanzialmente più alto del costo marginale di produzione di un barile di petrolio in Russia. Come anticipato invece, gli esperti del gruppo Yermak-McFaul consigliano caldamente l’abbassamento di un quarto di quel prezzo per il greggio e di pari passo sollecitano l'imposizione di una tassazione totale sulle compagnie petrolifere e del gas occidentali ancora oggi presenti in Russia. In questo modo i proventi verrebbero destinati al sostegno della ricostruzione dell'Ucraina.