Economia
La Borsa sconta la bocciatura Ue: Milano -2,43%. Spread a 302, banche ko

Nervosismo sui mercati. Titoli di Stato: spread Btp/Bund attorno oltre quota 300 punti
Resta alta la tensione sull'Italia, sorvegliata speciale dai mercati, preoccupati per la sostenibilità dei conti pubblici dopo che venerdì sera è arrivata una sorta di prima "bocciatura" da parte di Bruxelles alla manovra, coi commissari che si sono detti "seriamente preoccupati" per la significativa deviazione sul deficit contenuta nel Def. Piazza Affari è maglia nera in Europa, con l'indice principale Ftse Mib che è sceso sotto quota 20mila punti, per la prima volta da aprile 2017, perdendo il 2,43% e chiudendo a 19.851 punti (minimo intraday a 19.812).
IL COMMENTO/ "Non c'è alcun complotto alle spalle del nostro Paese affinchè lo spread Btp-Bund schizzi alle stelle. L'Europa e i mercati non vogliono scossoni e che si crei un caso Italia", lo spiega ad Affaritaliani.it Emilio Barucci, docente di Matematica al Politecnico di Milano autore del libro "Chi salverà la finanza. A dieci anni dalla crisi l’etica non basta", edizioni Egea. "Detto questo, uno spread a questi livelli ha degli effetti negativi e porta problemi significativi a tutte le banche e le assicurazioni che hanno investito in titoli di Stato", continua Barucci.
Il motivo? "I Btp devono subire una svalutazione per l'aumento del differenziale Btp-Bund che va ad incidere sui bilanci delle società finanziarie che saranno più magri rispetto al passato e in maggiore difficoltà a soddisfare i requisiti di capitale: il capital ratio diminuirà e, quindi, gli istituti saranno costretti ad assumersi meno rischi, concendendo meno prestiti alle imprese. Un fattore di freno all'economia". |
Francoforte cala dell'1,36% a 11.947 punti e Parigi dell'1,1% a 5.300 punti. Londra perde l'1,16% a 7.233 punti. Oggi il vice premier Matteo Salvini ha puntato il dito contro la "manovra finanziaria di speculatori alla vecchia maniera" i quali agiscono come "25 anni fa Soros per comprarsi in saldo le aziende" italiane. L'impennata dello spread - che ha sfiorato in giornata i 310 punti, per poi chiudere a 302 (con un rendimento del 3,57%), in aumento di quasi 20 bp rispetto alla chiusura di venerdì - ha mandato a piccole le banche.
Fra le banche la peggiore e' stata Banco Bpm (-6,47%), che ha in corso un'importante operazione di derisking e attende le offerte vincolanti per un maxi pacchetto di Npl (potra' andare da 3,5 a 9 miliardi di euro, ma visto l'andamento dello spread e' probabile che l'operazione non si allontani molto dalla cifra minima prevista dai target approvati dalla Bce).
Sono andate molto male anche tutte le principali rivali: Intesa Sanpaolo -3,26%, Banca Mediolanum -3,34%, Unicredit -3,56%, Banca Generali -4,46%, Mediobanca -4,67% e Ubi Banca -4,94%. Male anche Telecom (-1,96%), che si e' di nuovo avvicinata ai minimi in area 0,47 euro gia' toccati la scorsa settimana (livelli che le azioni del gruppo di tlc non vedevano dall'estate del 2013): pesano le indiscrezioni secondo cui il Governo starebbe valutando di anticipare gli incassi delle aste 5G, di recente chiuse, avvicinando le rate distribuite fino al 2022 e per adesso concentrate soprattutto nell'ultimo esercizio.
In discesa anche i titoli del comparto del lusso (Moncler -4,75% e Ferragamo -3,71%), penalizzati da un lato dagli incassi dopo i guadagni della settimana scorsa e dall'altra dal cattivo andamento del comparto, soprattutto in Francia (a Parigi Kering -1,91%, allungando la serie negativa che dura gia' dalla settimana scorsa). Fuori dal listino principale, si e' distinta Astaldi (+12,82%, in controtendenza rispetto al mercato): il mercato sembra dare chance di riuscita al piano di salvataggio allo studio da parte dell'azienda con creditori e potenziali nuovi investitori, mentre Salini Impregilo (-2,02%) resta alla finestra, ma potrebbe essere della partita. Tra le peggiori invece Banca Ifis (-12,61%), Biesse (-11,75%) ed Energica Motor (-10,54%).
Le piazze del Vecchio Continente hanno chiuso in calo, condizionate anche dall'andamento negativo di Wall Street, che si avvia verso la terza seduta negativa di fila a causa di tensioni commerciali, di preoccupazioni di un aumento dei rendimenti dei Treasury e dello scontro tra Ue e Italia sulla manovra finanziaria. Il riaccendersi dei timori di uno scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di isolare Pechino, hanno penalizzato il comparto industriale europeo, in particolare le auto.
A Parigi Peugeot ha perso lo 0,96% e Renault lo 0,61%, mentre a Francoforte Bmw ha lasciato sul campo l'1,04%, Daimler l'1,82% e Volkswagen l'1,54%. A Milano non ha fatto eccezione Fca (-2,33%). Ancora male il settore tecnologico, che gia' la settimana scorsa aveva risentito fortemente delle accuse alla Cina sui microchip-spia: l'Euro Stoxx 600 Tecnologia ha perso il 2%, mentre tra i titoli, StMicroelectronics ha ceduto l'1,48% a Parigi e l'1,52% a Milano, mentre Infineon ha bruciato il 2,74% a Francoforte. A passo lento anche il settore energetico europeo, mentre le utilities, come successo anche in Italia, hanno retto il colpo (l'indice Euro Stoxx 600 Utilities ha finito poco sotto la parita').
Salvini dietro spread potrebbero esserci speculatori alla Soros, non torneremo indietro
"Crescita economica e prospettive sociali in un'Europa delle Nazione", l'incontro promosso dal sindacato UGL in vista delle prossime elezioni europee. Hanno partecipato al dibattito il Ministro degli Interni e leader della Lega Matteo Salvini e la leader del Rassemblement Naional francese Marine Le Pen.