Economia

La "compagnia invisibile" che ha in pugno le materie prime: 115 mld nel 2022

di Daniele Rosa

Operatori del settore, banche ed investiment banking hanno fatto boom nel 2002

I Glencore, i Trafigura, i Vitol, i Gunvor, i Cargill o i Mercuria, prestanome di aziende specializzate nella compravendita di materie prime, sono solo una parte della grande commedia finanziaria che si sta rappresentando sui diversi scenari finanziari mondiali. In questo mega business, secondo l’agenzia americana, una parte importante la stanno facendo fondi di investimento (10%) e le banche (20%). La maggior parte di questi attori non effettuano alcuna transazione concreta con alcuna materia prima e che si limitano ad acquistare e vendere diritti che poi non eseguono (i derivati sono un modus operandi abbastanza comune). Ferro, soia, argento o gasolio, qualsiasi prodotto, tutto serve per guadagnare.

Materie prime, le società commerciali del settore diventate canali di finanziamento

Queste società commerciali sono diventate canali di finanziamento per il commercio mondiale; sono una specie di settore bancario ombra, disposti a pagare in anticipo i produttori di petrolio per il loro greggio o a fornire ai produttori rame a credito”, hanno sostenuto Javier Blas e Jack Farchy nel loro libro “Il mondo è in vendita”. Per molti analisti le materie prime si usano a copertura contro l'inflazione e come una sorta di investimento alternativo. Ma fino a quando il mondo sarà così instabile "la compagnia degli invisibili” avrà ancora tanti anni di guadagni senza limiti.