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Economia
La cultura prima di tutto: perché i valori superano i benefit aziendali

La crescita dei benefit aziendali: è davvero sufficiente?

Negli ultimi anni, sempre più aziende stanno ampliando l’offerta di benefit per i propri dipendenti, includendo opzioni come lo smart working, palestre aziendali e altri incentivi. Tuttavia, è sufficiente per garantire il vero benessere dei dipendenti? La realtà sembra indicare il contrario. Un sondaggio Gallup ha rivelato che, nonostante la crescente flessibilità lavorativa e il lavoro da remoto, ciò che i dipendenti apprezzano maggiormente è un ambiente sano e positivo, piuttosto che incentivi materiali. Inoltre, uno studio di McKinsey ha evidenziato che, sebbene il 90% delle organizzazioni offra programmi di benessere, i livelli globali di salute e benessere dei dipendenti rimangono sorprendentemente bassi. Questo dato evidenzia un punto fondamentale: non basta implementare programmi di benessere standardizzati o soluzioni incrementali. Per migliorare realmente questi numeri, è necessario concentrarsi sulla radice del problema e adottare un approccio più profondo, che miri a trasformare l'ambiente di lavoro in uno spazio autenticamente sano e appagante.

Il vero fulcro del benessere: una cultura aziendale positiva

Il benessere sul luogo di lavoro trova le sue fondamenta in un elemento imprescindibile: una cultura aziendale positiva. Le ricerche condotte da Kim S. Cameron (University of Michigan), riconosciuto come il massimo esperto di energia relazionale positiva e co-fondatore del Center for Positive Organizations, dimostrano chiaramente che le pratiche volte a creare un ambiente di lavoro positivo hanno un impatto significativo sia sul benessere dei dipendenti che sulle performance aziendali. In collaborazione con un team di ricercatori, Cameron ha identificato sei caratteristiche chiave che definiscono una cultura organizzativa positiva, fondamentali per promuovere il benessere e, di conseguenza, aumentare la produttività:

1.Dimostrare cura, interesse e responsabilità nei confronti dei colleghi, trattandoli con attenzione e rispetto.
2.Offrire supporto reciproco e dimostrare compassione, soprattutto nei momenti di difficoltà.
3.Gestire gli errori con un approccio costruttivo, senza cercare colpevoli, promuovendo una cultura del perdono.
4.Ispirarsi e motivarsi a vicenda per migliorare continuamente le prestazioni lavorative. 5.Dare significato e valore al lavoro quotidiano, rafforzando il senso di scopo.
6.Agire con rispetto, fiducia e gratitudine reciproca, alimentando relazioni di qualità.

Come promuovere una cultura positiva: le azioni dei leader

Per i leader, promuovere una cultura aziendale positiva non è solo una decisione strategica, ma una leva fondamentale per migliorare il clima organizzativo e massimizzare la produttività del team. Ecco quattro approcci concreti che i leader possono adottare per implementare questi principi in modo efficace:

1.Favorire connessioni sociali solide: le ricerche dimostrano che relazioni interpersonali robuste sul posto di lavoro generano innumerevoli benefici. Le persone si ammalano meno frequentemente, recuperano più velocemente e migliorano le loro performance. Uno studio condotto da Sarah Pressman (University of California, Irvine) ha rivelato che le scarse relazioni sociali aumentano la probabilità di morire prematuramente del 70%, un valore significativamente superiore rispetto ad altri fattori di rischio, come l’obesità (20%), il consumo eccessivo di alcol (30%) e il fumo (50%). Gli ambienti tossici, invece, non danneggiano solo le relazioni, ma anche la salute e la longevità dei dipendenti.

2.Mostrare empatia: i leader hanno un impatto profondo sul benessere emotivo dei loro collaboratori. Studi di neuroimaging hanno dimostrato che, quando i dipendenti ricordano un capo privo di empatia, si attivano aree del cervello associate a stress e negatività, compromettendo la motivazione e l’impegno. Al contrario, i leader empatici stimolano aree cerebrali collegate a emozioni positive, favorendo un aumento della motivazione, creatività e performance. Le ricerche di Jane Dutton e del CompassionLab dell'University of Michigan indicano che questo approccio crea ambienti di lavoro più resilienti.

3.Essere disposti a fare di più del necessario: un leader che dimostra di prendersi cura del proprio team andando oltre le aspettative instaura un rapporto di fiducia duraturo. Jonathan Haidt (New York University’s Stern School of Business) ha evidenziato come i leader che investono tempo e risorse per sostenere il proprio team ispirano i dipendenti a fare lo stesso, creando un ciclo virtuoso di cooperazione e lealtà. Daan Van Knippenberg (Rotterdam School of Management) conferma che i dipendenti che lavorano sotto la guida di leader altruisti mostrano livelli più alti di cooperazione e produttività.

4.Incoraggiare un dialogo aperto e autentico: un ambiente di lavoro sicuro, in cui i dipendenti si sentono liberi di esprimere idee e preoccupazioni, alimenta la crescita e l'innovazione. Amy C. Edmondson (Harvard Business School) ha dimostrato che i leader che promuovono una cultura di sicurezza psicologica ottengono risultati migliori in termini di apprendimento e creatività. Al contrario, una cultura basata sulla paura soffoca l'innovazione e blocca il potenziale del team.

Leadership basata sulla gentilezza: l'effetto a lungo termine

Quando i leader adottano principi di gentilezza e rispetto interpersonale, l'effetto positivo si diffonde in tutta l’organizzazione. Nel suo celebre libro Give and Take, Adam Grant (Wharton School of the University of Pennsylvania) evidenzia come la generosità e la gentilezza dei leader siano indicatori chiave dell’efficacia del team e del successo aziendale. Ambienti di lavoro fondati su positività e rispetto, a differenza di quelli ostili, hanno effetti tangibili sulla salute dei dipendenti: riducono la frequenza cardiaca, abbassano la pressione sanguigna e rafforzano il sistema immunitario. Un clima lavorativo positivo, quindi, non solo promuove il benessere individuale, ma si traduce anche in performance superiori e in una maggiore soddisfazione dei clienti.

Conclusioni: una cultura positiva come fattore di successo organizzativo

Come dimostrano i numerosi studi condotti dai pionieri della psicologia organizzativa positiva, investire in una cultura aziendale positiva non solo genera risultati tangibili, ma garantisce anche sostenibilità nel lungo termine. Un ambiente di lavoro che promuove emozioni positive e relazioni interpersonali solide favorisce l’innovazione, crea resilienza e agisce come uno scudo efficace contro lo stress. Dipendenti capaci di affrontare le sfide con determinazione migliorano non solo il loro benessere, ma contribuiscono direttamente a una performance aziendale superiore.

Le organizzazioni che abbracciano una cultura virtuosa e positiva non solo vedono un aumento della produttività, ma registrano anche un impatto diretto sulla soddisfazione dei clienti e, di conseguenza, sui risultati finanziari. Tuttavia, questo non significa che i leader debbano essere indulgenti o optare per un management eccessivamente “gentile”. È possibile guidare con fermezza, esercitare autorità ed essere diretti, mantenendo al contempo empatia e comprensione. Questa combinazione non indebolisce la leadership, bensì la rafforza, permettendo di influenzare positivamente il team e l'intera organizzazione.

Prima di investire in benefit materiali, i leader dovrebbero considerare un approccio più semplice, efficace e duraturo: costruire una cultura aziendale radicata in valori umani. Questo approccio non solo risulta più conveniente, ma ha il potenziale di trasformare radicalmente l’organizzazione, creando un autentico vantaggio competitivo. Un clima di lavoro basato su fiducia, rispetto e gentilezza non solo promuove il benessere dei dipendenti, ma si traduce in performance eccellenti e in una fidelizzazione più profonda, sia da parte dei collaboratori che dei clienti.






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