Economia
Lavazza, nel Calendario 2024 l’arte, la bellezza e i problemi dell’Africa
Nel Gruppo, tutto italiano, un Dna con aromi pieni di suggestioni e riflessioni
Lavazza, il caffè italiano nel mondo
Lavazza è uno dei bei marchi italiani conosciuto il tutto il mondo e ancora saldamente in mani italiane. Luigi Lavazza S.p.A. è un'azienda italiana produttrice di caffè tostato fondata nel 1895 a Torino da Luigi Lavazza. Un business importante come visto nei risultati 2022 con ricavi pari a 2,7 miliardi di euro, in crescita del 17,6% rispetto al 2021. Ma nel DNA del Gruppo al business si affianca l’idea della sostenibilità e dell’approccio verso il sociale e la solidarietà. Uno degli ultimi esempi di questo approccio “sensibile” è il Calendario Lavazza, presentato a Milano. L’edizione 23 aveva il motto “Yes, We're Open”, un messaggio di apertura mentale, ora il nuovo parla di rispetto e di unione delle forze all’insegna del motto ”More than Us”. Ulteriore novità sono i tre giovani fotografi africani autori degli scatti: Thandiwe Muriu, Daniel Obasi e Aart Verrips.
Lavazza, gli scatti pieni di sensazioni forti ed inclusive
“Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai in compagnia”, dice Muriu, che esalta la figura della donna africana. “Il mio scopo non è che le persone vedano gli individui in queste composizioni, ma piuttosto una simbologia delle donne. Che quando si osserva il mio lavoro ci si identifica per integrarsi in esso» Ma nelle foto c’è qualcosa di più rappresentato anche da Waris Dirie, ex modella, attivista e scrittrice somala sottoposta a taglio dei genitali all'età di cinque anni. Durante la presentazione della nuova edizione Dirie era accompagnata dall'attivista antirazzista sudafricana Zulaikha Patel, co-fondatrice del Black Magic Movement, una piattaforma dedicata all'elevazione della cultura nera. Nei quadri del calendario, così ricco di contenuti e valori umanitari, si respira autenticità e la libertà di onorare il ricco patrimonio culturale del paese.
Lavazza, dietro la bellezza emozioni e concetti forti
Daniel Obasi che dipinge il mese di febbraio del calendario tocca negli scatti “Sotto la bellezza si possono nascondere molti concetti ed emozioni molto forti. A volte funziona come testimonianza della propria esperienza o del futuro che si vorrebbe conoscere. L'arte è uno specchio. Quando lo guardi puoi vedere te stesso o una versione di esso, motivo per cui dà luogo a reazioni diverse, a volte contrastanti." Una donna vestita di bianco tiene tra le braccia un mazzo di fiori azzurri come se fosse una bambina, circondata da altre donne che sembrano raccogliere piante dal mare. Sono gli infermieri e i medici della Fondazione Panzi, fondata dal dottor Mukwege nella Repubblica Democratica del Congo con l'obiettivo di aiutare i sopravvissuti alla violenza e le comunità più vulnerabili della regione. “Le persone non amano vedersi ritratte come vittime, chiedono rispetto-conferma l’autore-I fiori sono metafore della necessità di rinascere". Insomma un calendario che si fa non solo vedere ma pure sentire non solo attraverso le immagini ma attraverso i concetti dietro le immagini, un qualcosa che in questi tempi turbolenti deve essere spunto di riflessione.