Lavoro, cresce il turnover. In calo i nuovi posti stabili
Nei primi otto mesi di quest'anno, solamente 24 contratti aperti su cento sono risultati stabili; 38 quando gli sgravi erano nel pieno della loro efficacia
Migliora il mercato del lavoro. Nei primi otto mesi dell'anno sono stati attivati oltre un milione di contratti a tempo indeterminato (1.032.486 comprese le trasformazioni) con un calo del 2,5% sullo stesso periodo 2016. Lo rende noto l'Inps spiegando che le cessazioni di contratti stabili nello stesso periodo sono state in linea con le assunzioni (1.033.409). Nel complesso i nuovi rapporti di lavoro (fissi e a termine) nel periodo sono stati 4.597.982 a fronte di 3.653.940 cessazioni. Il saldo totale e' cosi' positivo per 944.042 unita', superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+704.000) che del 2015 (+805.000). Questo saldo annualizzato -vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi- risulta pari a +565.000 (in leggera contrazione rispetto a quello rilevato a luglio: +586.000). Tutte le tipologie contrattuali sono in crescita su base annua: + 17.000 per i contratti a tempo indeterminato, + 53.000 per i contratti di apprendistato (+53.000), + 45.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, + 494.000 per i contratti a tempo determinato.
"Queste tendenze -sottolinea l'Inps- attestano la persistenza di una fase di ripresa occupazionale". Aumenta il turnover dei posti di lavoro grazie soprattutto alla forte crescita delle assunzioni: nel periodo sono risultate 4.598.000, in aumento del 19,2% a/a, mentre crescono anche le cessazioni (3.654.000, +15,9% a/a) ma meno delle assunzioni. Alla crescita delle assunzioni, il maggior contributo e' dato dai contratti a tempo determinato (+26,3%) e dall'apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,5%: questo calo rispetto al 2016 e' interamente imputabile alle assunzioni a part time). Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l'incremento dei contratti di somministrazione (+19,2%) e ancora di piu' quello dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all'arco temporale gennaio-agosto, sono passati da 121.000 (2016) a 278.000 (2017), con un incremento del 129,5%.
Questo significativo aumento - come, in parte, anche quello dei contratti di somministrazione e dei contratti a termine - puo' essere posto in relazione alla necessita' per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla meta' dello scorso mese di marzo e sostituiti, a partire da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale. Per effetto di questi andamenti si registra un'ulteriore compressione dell'incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni (24% nei primi otto mesi del 2017): nel 2015, quando era in vigore l'esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato, era stato raggiunto il valore di 38,4%. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato - ivi incluse le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti - sono risultate 240.000, con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo del 2016 (+0,9%). Per le cessazioni, la crescita e' dovuta principalmente ai rapporti a termine (+23,9%).
Le cessazioni di rapporti a tempo indeterminato risultano sostanzialmente stabili (+0,3%). Con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, i licenziamenti risultano pari a 379.000, in riduzione rispetto al corrispondente periodo di gennaio-agosto 2016 (-4,7%); in aumento risultano invece le dimissioni (+5,8%). Il tasso di licenziamento, calcolato sull'occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti, e' risultato per i primi otto mesi del 2017 pari al 3,4%, in lieve riduzione rispetto a quello registrato per lo stesso periodo del 2016 (3,5%). Quanto alla struttura retributiva dei nuovi rapporti di lavoro, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-agosto 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro (55,1% contro 58% di gennaio-agosto 2016). Tra gennaio e agosto sono stati incentivati 36.236 rapporti di lavoro nell'ambito del Programma "Garanzia Giovani" e 75.957 rapporti di lavoro (60.129 assunzioni e 15.828 trasformazioni) nell'ambito della misura "Occupazione Sud".