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Economia
Leonardo, nessun intesa con i sindacati: un solo turno e cassa a rotazione

Leonardo: sfuma accordo su Grottaglie ma intesa ancora possibile

È sfumato nelle ultime ore, dopo una lunga trattativa tra sindacati e l’azienda, l'accordo tra Leonardo e i sindacati per gestire la crisi dello stabilimento di Grottaglie (Taranto) dove lavorano un migliaio di persone. Non è tuttavia una rottura definitiva. La schiarita c’è e le parti torneranno a incontrarsi a breve a Roma, nella sede di Unindustria, per chiudere l’intesa che sinora non é stata possibile, come riportato da Agi, perché Leonardo pur avendo assicurato che non fermerà più lo stabilimento per quattro mesi, interrompendo temporaneamente l’attività produzione come inizialmente annunciato, non ha fornito ai sindacati metalmeccanici elementi di dettaglio circa i due nuovi programmi elicotteristici, AW101 e AW609.  

Programmi destinati da un lato a compensare la minore domanda di Boeing di fusoliere per il 787 e dall’altro ad aprire nuove possibilità di lavoro per lo stabilimento di Grottaglie andando oltre la monocommittenza con la compagnia americana. Il sito di Grottaglie non si ferma totalmente, ma riduce l’attività lavorando con un turno e ricorrendo alla cassa integrazione a rotazione. Secondo fonti sindacali, lo stabilimento marcerebbe al 50 per cento probabilmente sino a fine anno. Sui programmi relativi all’AW101 e all’AW609 - il primo é un elicottero, il secondo un convertiplano, cioé un velivolo che é elicottero e aereo insieme -, Leonardo, secondo i sindacati, non ha chiarito quando partiranno i due programmi a Grottaglie, che sviluppo avranno e la ricaduta occupazionale. Si parla di 250 persone per il convertiplano. A Grottaglie, in particolare, verrebbero fatti alcuni assemblaggi primari per i due mezzi, mentre per l’AW609 sarà anche costruita successivamente la linea italiana di assemblaggio finale (attualmente ce esiste una negli Usa). Queste attività si affiancherebbero alla continuità della produzione per le fusoliere per il 787 di Boeing. 

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Le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm dicono, in merito alla trattativa, che “si è avuto un avanzamento importante scongiurando di fatto la fermata totale del sito, già annunciata dall’azienda negli incontri precedenti. Infatti a seguito delle nostre sollecitazioni e delle iniziative messe in campo, si avrà una riduzione della produzione garantendo un turno unico di lavoro. Riteniamo quest’avanzamento importante a tutela dei lavoratori diretti ma soprattutto dei lavoratori dell’indotto”. “Tuttavia - sostengono i sindacati - permangono distanze significative relativamente al percorso di diversificazione. Riteniamo necessario sostanziarlo nei numeri relativi a investimenti e tempistiche di ingresso delle maestranze per compensare il vuoto lavoro. Al momento, tali distanze non hanno consentito di addivenire alla sigla di un accordo quadro. Le parti si aggiorneranno nei prossimi giorni”. 






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