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Economia
Leonardo, sciopero a Grottaglie: lavoratori contro lo stop produttivo

Leonardo, sciopero dei lavoratori di Grottaglie

Il 13 giugno, si è tenuto lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto). L'iniziativa, organizzata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, ha visto la partecipazione unificata di tutti i dipendenti del sito, diretti e degli appalti, dopo l’annuncio dei quattro mesi di stop della produzione nel sito produttivo tarantino.

“L’altissima partecipazione allo sciopero di oggi, oltre il 90% di adesione, è la chiara dimostrazione che le lavoratrici e i lavoratori vogliono avere certezze sul proprio futuro”, rimarcano i segretari di Fim, Fiom e Uilm che sottolineano come l’incontro del prossimo 24 giugno “deve dare risposte concrete su investimenti e nuovi programmi, in assenza dei quali continueremo con le iniziative di lotta”.

Il sito di Grottaglie, focalizzato sulla produzione delle sezioni della fusoliera del Boeing 787, è stato particolarmente colpito dalla crisi nel settore aereo civile a causa della mono commessa con Boeing. Pertanto lo sciopero è un appello chiaro e unitario per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare l'economia locale, già duramente colpita da crisi simili, come quella dell'ex Ilva.

La motivazione dello sciopero è chiaramente definita dalla situazione critica che minaccia lo stabilimento Leonardo di Grottaglie. Secondo quanto riportato da Rainews, i lavoratori protestano per evitare il rischio di una sospensione delle attività che potrebbe protrarsi per 4 mesi, una prospettiva già indicata da Leonardo come possibile scenario. Questo mette in bilico il futuro di oltre 1200 dipendenti diretti e di 250 lavoratori dell'indotto, anche se al momento non sono noti i dettagli precisi riguardo tempi e modalità di una potenziale fermata.

La crisi è aggravata dalla situazione di mono commessa con Boeing che caratterizza lo stabilimento di Grottaglie dal suo avvio nel 2006. L'impianto si è concentrato esclusivamente sulla produzione delle sezioni della fusoliera in fibra di carbonio per il Boeing 787, il che ha reso l'attività particolarmente vulnerabile agli impatti della pandemia da Covid-19 e ai problemi interni al committente.

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Roberto Cingolani, Ceo di Leonardo, ha confermato in un'intervista a Bloomberg Tv all'inizio dell'anno che il gruppo sta attualmente rinegoziando i contratti di fornitura con Boeing. La situazione del costruttore americano è delicata, con una serie di aerei a terra e una priorità urgente di risolvere le problematiche emerse dagli incidenti legati al 737-Max e dall'indagine sulla sicurezza del Boeing 787 Dreamliner da parte della Faa.

In prospettiva dell'incontro imminente a Roma il 24 giugno con i vertici aziendali, le RSU e le segreterie di Fim-Fiom-Uilm a livello nazionale e territoriale, i sindacati pongono come obiettivo prioritario la ricerca di una soluzione solida per il futuro dello stabilimento, auspicandosi che l'azienda si sieda al tavolo con la volontà di definire un piano concreto per diversificare le attività, garantendo così la piena occupazione di tutti i lavoratori, compresi quelli dell'indotto, e portando il sito alla piena capacità produttiva.






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