Economia
Luna Berlusconi, la nipote di Silvio si lancia nel business del food: nasce a Milano la newco "Bettola Siciliana"
La figlia di Paolo e nipote dell’ex premier Silvio si lancia nel business del food in società con il regista Vittorio Vaccaro
La newco si occuperà dell’attività di ristorazione a largo raggio ma anche dell'editoria specializzata nella cucina e di corsi di formazione del settore
Luna Berlusconi, figlia di Paolo e nipote dell’ex premier Silvio, si lancia nel business del food in società con Vittorio Vaccaro, noto come regista, musicista e conduttore televisivo. Qualche settimana fa a Milano, infatti, davanti al notaio Mario Renta si sono presentati Luca Stellati quale consigliere delegato di FD Fiduciaria Digitale, la Berlusconi, Vaccaro e David Ranucci.
I quattro hanno così costituito la nuova Bettola Siciliana srl di cui sono soci rispettivamente al 20%, al 35% cadauno la Berlusconi e Vaccaro e Ranucci al 10%. La Berlusconi è stata nominata amministratrice unica della newco che si occuperà dell’attività di ristorazione a largo raggio ma anche della editoria specializzata nella cucina e di corsi di formazione del settore. Pochi giorni dopo l’atto societaria è stato aperto l’omonimo ristorante “Bettola Siciliana” in via Ludovico Muratori a Milano.
Tra le esperienze artistiche di Vaccaro le collaborazioni con il regista Eimuntas Nekrosius al Teatro Olimpico di Vicenza; in televisione ha recitato in fiction come “Squadra Antimafia 4” e “Piloti”, mentre al cinema è stato protagonista nel lungometraggio “Nato a Xibet”. Il suo amore per la cucina si è manifestato anche in televisione: dal 2022 ha condotto programmi su Food Network, come A Casa Cucina Papà, Green Table e Liguria a Tavola, raccontando il cibo come esperienza culturale. Nel 2023, ha pubblicato il libro “La cucina è il teatro della vita”, un racconto che unisce la passione per la gastronomia alla riflessione artistica. Ranucci è un operatore della ristorazione molto noto a Milano e ivi proprietario di alcuni ristoranti tra i quali il famoso “Giulio Pane e Ojo”.