M&A, confusione sui dati del 2023. In aumento o in calo? Numeri a confronto - Affaritaliani.it

Economia

M&A, confusione sui dati del 2023. In aumento o in calo? Numeri a confronto

di Redazione Economia

Per PwC il numero delle operazioni è cresciuto a 680 (+13,5%)

I numeri italiani di PwC per l’m&a nella prima parte dell’anno risultano non solo in controtendenza rispetto a quelli mondiali, dove si è registrato un calo nei primi 5 mesi del 2023 del 13% in termini di volumi e del 44% per valore, ma anche rispetto a quelli pubblicati nei giorni scorsi da EY e KPMG, che indicano un calo marcato nel valore delle operazioni e una diminuzione più contenuta in termini di numero. Il tutto però con un contributo importante da parte degli operatori di private equity che hanno lavorato molto sul fronte degli add-on e quindi su aziende di piccole e medie dimensioni, con la conseguenza quindi che l’attività si è mantenuta a un ritmo ancora abbastanza elevato almeno sul fronte del numero di deal. Un concetto, questo, che emerge anche dal report di PwC, che ha mappato operazioni annunciate in Italia da fondi di private equity in aumento del 21,6%, sottolineando comunque a sua volta che mancano deal di grandi dimensioni, più difficili da finanziare.

Ricordiamo, invece, che KPMG nei giorni scorsi ha calcolato un calo del 14% nel numero delle operazioni di m&a in Italia a quota 555 nel primo semestre del 2023 dalle 648 del primo semestre 2022 e un crollo di oltre il 62% nel valore, poco sopra i 13 miliardi dai 35 miliardi di un anno prima (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre EY da parte sua nel suo ultimo EY M&A Barometer ha contato 531 operazioni per un controvalore di 25 miliardi di euro, in calo, rispettivamente, del 14% da 619 deal e del 25% da 33,6 miliardi (si vedano qui il comunicato stampa e qui l’intero report di EY). Interessante notare però che EY ha mappato comunque operazioni di m&a condotte da società italiane su target estere per un valore in crescita di ben il 47% rispetto al primo semestre 2022 a quota 9,1 miliardi da 6,2 miliardi, sebbene in termini di numero si sia passati a 111 dalle precedenti 136.