Economia
Maddaloni-Marcianise, l'interporto diventerà hub della logistica integrata


L'interporto di Maddaloni-Marcianise si candida a diventare l’hub di riferimento della logistica integrata italiana
Nella terra dei fuochi, l’interporto di Maddaloni-Marcianise si candida a diventare l’hub di riferimento della logistica integrata italiana, pronta ad intercettare il 10% dei 40 milioni di contenitori che transitano nel Mediterraneo, evitando che l’Italia diventi solo un terminale per il mercato in arrivo dal Nord Europa. Una proiezione nel futuro che porta la firma della società Ise spa, al 95% di proprietà del gruppo milanese Barletta.
La società punta a fare della struttura interportuale casertana una piattaforma logistica di circa 12 milioni di metri quadrati lungo la direttrice Scandinava-mediterraneo e quella lungo l’asse Lisbona-Kiev. La Ise ha messo in cantiere un vasto programma d’interventi rivolto ad ottimizzare l’utilizzo del trasporto ferro-gomma, a diminuire il livello d’inquinamento ambientale causato dai grossi mezzi su gomma e a captare il traffico dal Far East per i porti di Napoli, Salerno, Gioia Tauro e Civitavecchia. Il primo tassello del mosaico sarà posto il prossimo 13 gennaio, quando inizieranno i lavori per raccordare la struttura interportuale con l’autostrada A3. Seguiranno i lavori per l’ampliamento degli spazi. “Abbiamo fino adesso realizzato la parte commerciale, ma restano da completare il polo intermodale, quello logistico e i cosiddetti servizi all’uomo, come previsto dalla direttiva Cipet.
Finalmente il comune di Marcianise ha dato il via libera alla realizzazione di queste opere, altri 13 milioni di euro sono stati stanziati dal ministero delle Infrastrutture per l’adeguamento agli standard europei dei fasci di binari. L’obiettivo è quello di creare un canale che consenta all’Italia di dialogare commercialmente non solo con le regioni del Nord del Paese, ma anche con il resto d’Europa, attraverso collegamenti ferroviari diretti.”, afferma ad affaritaliani.it Antonio Campolattano, amministratore delegato della Ise. Altre opere sono previste in un periodo medio-lungo. Riguarderanno l’aumento degli spazi con l’aggiunta di altri 6 milioni di metri quadrati in territorio di Acerra, “in modo da competere ad armi pari con l’interporto di Saragozza che punta ad attrarre i traffici provenienti dal Nord Africa”, sottolinea Campolattano. “Oggi per il Mediterraneo transitano 40 milioni di container, basterebbe intercettare il 10% di questi traffici, lavorare qui nella struttura casertana le merci in arrivo e poi dirottarle altrove, una strategia che darebbe fiato sia all’occupazione, sia al Pil del territorio”. Campolattano snocciola i risultati conseguiti nel 2016: una movimentazione di 1.788 treni per oltre 30mila carri ferroviari e di 284mila autotreni.
“Numeri di tutto rispetto e che sono destinati a migliorare alla luce dell’iniziativa della Regione Campania che ha incluso anche gli interporti nelle aree Zes, le zone economiche speciali”. Oggi l’Ise è dotato di dogana, undici fasci di binari ed anche di un Istituto Superiore per la Mobilità e la Logistica per la formazione di tecnici con competenze specifiche nella meccanica dei veicoli ferroviari, equipaggiamenti elettrici, sistemi di segnalamento ed impianti di linea e di stazione. All’interno dell’interporto sono insediate 40 imprese di grandi dimensioni che operano su cinquanta lotti, dando lavoro a 500 persone. Altri 1500 addetti lavorano invece nel Centro commerciale Campania, localizzato all’interno dell’area.