Manovra, il governo non arretra dopo S&P. DI Maio: "Alle banche neanche un e
Manovra, Di Maio: reddito cittadinanza, pensione cittadinanza e quota 100 . E sul rischio-banche...
Stavolta il primo a commentare il giudizio di Standard&Poor's (che ha confermato a "BBB" la sua valutazione sull'affidabilità creditizia dell'Italia ma ha modificato da "stabile" a "negativo" l'outlook), è stato Luigi di Maio seguito a ruota da Matteo Salvini non appena diffuso il comunicato dell'agenzia di rating nella serata di ieri. Commenti che sono stati sulla falsariga delle dichiarazioni rilasciate dopo il verdetto di Moody's: per i due vicepremier l'esecutivo giallo-verde va avanti per la sua strada e le riforme annunciate verranno realizzate come ha tenuto a sottolineare Di Maio questa mattina.
"Nessuno nel governo vuole ridmensionare il 2,4% e la legge di bilancio va avanti così perchè è la manovra del popolo", ha affermato. "Standard and Poor's non ci ha neanche declassato" e "deve essere ben chiaro che il governo non arretra: si farà il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza e quota 100 - ha sottolineato il capo politico M5S in visita in alcuni comuni siciliani nelle zone alluvionate e terremotate - queste tre misure sono collegate perchè se l'anno prossimo mandiamo in pensione 500mila persone si liberano posti lavoro per persone che reinseriremo attraverso la formazione nei centri per l'impiego" perciò "le due cose non si toccano e il reddito di cittadinanza non si ridimensiona".
Di Maio tiene anche a puntualizzare di non aver "litigato" con il presidente della Bce, Mario Draghi, ma di aver "solo espresso" il suo "parere come lui ha espresso i suoi". Il primo commento a caldo del leader grillino era arrivato in serata: "Chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa: il rating dell'Italia è confermato. Andiamo avanti! Il cambiemento sta arrivando", aveva detto Di Maio.
E Salvini, poco dopo: “E ‘ un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese”. Ma non la pensa ugualmente Luigi Di Maio, che arrivando nella Sicilia orientale per visitare i comuni colpiti dall'alluvione chiarisce: "Siamo vicini alle banche ma non ci metto un euro degli italiani. Ce ne abbiamo già messi troppi in questi anni".
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