Manovra, la proprosta di Artom: "Aumentiamo ancora il deficit"
Manovra, Arturo Artom, imprenditore grillino, rilancia con l'Ue: "Aumentiamo il deficit e tagliamo davvero le tasse"
"Vista la bocciatura Ue, forse conviene andare fino in fondo". Ne è convinto l'imprenditore vicino a Casaleggio, Arturo Artom, che ieri sera davanti alle telecamere di Linea Notte ha sganciato quella che potrebbe essere una vera bomba per l'Europa. "Qualunque decisione prenderà il governo l'importante è che sia rapida - ha spiegato Artom - . Ma vista l'occasione forse ci si potrebbe prendere qualche punto percentuale in più di deficit per abbassare ulteriormente le tasse e rilanciare seriamente l'economia italiana".
Però, chiarisce Artom, che è presidente di Confapri, associazione di piccole imprese del nordest: "Bisogna fare in fretta perché i dati che empiricamente ho sul quarto trimestre sono molto brutti. E per un motivo molto semplice: la politica è abituata alle sfide e alle prime pagine dei giornali che lanciano allarmi, ma gli imprenditori con un clima del genere si spaventano e cominciano a tirare i remi in barca e a ridurre gli investimenti".
Rilanciare dunque con l'Europa. "Sì, oppure chiudere in fretta cedendo qualcosa. Anche se la mia provocazione è semplice: aumentiamo ancora il deficit fissato nella manovra al 2,4% di qualche punto, così da accelerare su Fornero, reddito di cittadinanza e altre misure per far ripartire l'Italia".
Tutti i problemi dell'Italia per Artom partono "da quell'errore folle fatto nel 2011 di imporre solo all'Italia tre anni di austerity, quando eravamo appena usciti dalla crisi internazionale, facendoci ripiombare in un'altra crisi che è quella che ha causato tra le altre cose i suicidi degli imprenditori in Veneto".
"E ora, a forza di vedere questi titoli di giornale da 2-3 mesi, gli imprenditori si sono spaventati e hanno leggeremente rallentato creando un inizio di recessione. Ecco perché dobbiamo assolutamente smarcarci o finiremo cornuti e mazziati. Il primo appuntamento fondamentale sarà il prossimo Ecofin il 4 dicembre, ma soprattutto quello del 22 gennaio: non possiamo andare avanti per due mesi con questa incertezza".
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