Economia

Marcegaglia: "Inflazione, andiamo verso un lavoro povero, servono riforme"

Per l'ex presidente di Confindustria l'Italia è "un Paese dove aumentano le disuguaglianze e troppe persone sono povere pur lavorando non va bene"

Marcegaglia: "Inflazione fuori controllo, servono riforme per evitare salari sempre più poveri"

A lanciare l'allarme per l'inflazione alle stelle e la conseguente erosione del potere d'acquisto degli italiani è, un po' a sorpresa, Emma Marcegaglia. La quale, in un'intervista a Repubblica, ha dichiarato senza mezzi termini che "se non vogliamo il lavoro povero in Italia, bisogna subito mettersi intorno a un tavolo, governo e parti sociali, come nel 1993 con Ciampi. E tornare a parlare di riforme: lavoro, salari, produttività, cuneo fiscale, formazione, politiche attive". 

Di più: per l'ex presidente di Confindustria e presidente della holding che controlla il gruppo siderurgico di famiglia l'Italia è "un Paese dove aumentano le disuguaglianze e troppe persone sono povere pur lavorando non va bene. Ma se distinguiamo i comparti e vediamo i dati degli ultimi anni, anche prima della pandemia quando l’inflazione era bassa, le retribuzioni nell’industria crescono dell’1,6% all’anno, senza i contratti integrativi. Quelle dei servizi dello 0,4% e della Pa dello 0,5%".

"Dobbiamo tornare a fare le riforme, ci mancano quelle. Dopo la doppia crisi degli anni Duemila subprime e debiti sovrani - il sistema industriale italiano ha fatto passi avanti incredibili: imprese più patrimonializzate, meno debito, più capitale, più investimenti ed esportazioni - afferma Marcegaglia - Anche grazie ad Industria 4.0 che purtroppo ora è stata dimezzata. Ma per fare il salto abbiamo bisogno di riforme: Pa, fisco, lavoro, semplificazioni, concorrenza, giustizia. E soprattutto scuola e formazione. È mai possibile che non si trovano il 40% delle competenze?".

Quanto poi alle mosse della Bce, la sua indipendenza "è sacrosanta", sottolinea Marcegaglia. "Ma questo non ci esime dall'esprimere un giudizio. Forse ha sbagliato a non alzare i tassi prima quando sosteneva che l'inflazione era temporanea. E forse sbaglia ora a non considerare che lo scenario sta cambiando, tra gas e prezzi in discesa. Non vorrei che all'errore di alzare i tassi troppo tardi, si aggiunga ora quello di spingerci verso la recessione".