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Economia
"Marella sapeva di dover rimanere in Svizzera". Agnelli e la prigione dorata

Eredità Agnelli, la baita di Lauenen e il patto. Il giallo della residenza

Emergono nuovi dettagli in merito all'inchiesta che ha travolto John Elkann, legata alla faida per l'eredità degli Agnelli. Dalle carte in mano agli inquirenti spuntano nuovi indizi sugli ultimi anni di vita di Marella Caracciolo, moglie dell'Avvocato. Dove ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza? Dove aveva la residenza abituale? in Italia o in Svizzera? Su questo punto - si legge su Il Corriere della Sera - si concentrano gli accertamenti fiscali della Procura di Torino e, sul fronte civile, si gioca la partita di sua figlia Margherita Agnelli de Pahlen per l’eredità Agnelli. Se infatti fosse provata l’abituale residenza italiana della nonna dei tre fratelli Elkann, figli di Margherita, sarebbe rimessa in discussione la sua successione "svizzera" a favore degli Elkann. Stando ai documenti dei pm del tribunale di Thun in Svizzera, Marella sapeva che la sua permanenza in Svizzera era indispensabile.

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"Era consapevole — si legge nella memoria degli Elkann a Thun e lo riporta Il Corriere — che un cambiamento del domicilio dalla Svizzera all’Italia avrebbe complicato l’esecuzione e l’imposizione del contratto di rinuncia all’eredità in vista della sua morte", cioè il patto successorio con la figlia, vietato in Italia. Quindi viaggi sì, tanto Marocco, tanta Italia ma quando St Moritz divenne incompatibile con la sua salute "la determinazione a mantenere il domicilio in Svizzera (anche fiscale: riceveva dalla figlia 583mila euro al mese di vitalizio, ndr) era comprensibile e legittima rispetto all’obiettivo di mantenere l’accordo" concluso con Margherita.

Forse era una sorta di prigione dorata, o forse passava mesi davvero sereni nel silenzio dell’ isolata baita di Lauenen. Ma il punto da chiarire è: quanto tempo ci passava? Nella risposta a questo quesito è nascosto il futuro degli Agnelli. Margherita sostiene con forza che la residenza fosse in Italia, John Elkann, invece, insiste per la Svizzera.






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