Economia
Svizzera, patria dei ricchi italiani: il patrimonio da 3 miliardi di Margherita Agnelli e i 22 miliardi di Gianluigi Aponte
Gli italiani dominano la classifica dei grandi patrimoni residenti in Svizzera: quasi 80 miliardi di ricchezza
Da Margherita Agnelli a Gianlugi Aponte. Svizzera, patria dei ricchi italiani
La Svizzera non è solo terra di orologi e cioccolato, ma è anche rifugio per alcuni tra i più ricchi del mondo. E tra questi, molti parlano italiano. Diversi imprenditori provenienti dallo Stivale hanno scelto negli anni di vivere oltre le Alpi, spesso trasferendo anche le loro imprese. La classifica dei 300 più ricchi residenti in Svizzera, stilata dal magazine "Bilan", racconta storie di successo e di patrimoni che, nel caso degli italiani, superano complessivamente gli 80 miliardi di euro.
In particolare, ultimamente, la terra Elvetica è tornata al centro delle cronache soprattutto per la complessa disputa sull’eredità della dinastia Agnelli-Elkann, con al centro il nodo della residenza fiscale di Marella Caracciolo. Si parla di un patrimonio stimato tra i 2 e i 3 miliardi di franchi svizzeri, legato alla famiglia di Margherita Agnelli de Pahlen. E per questo la figlia dell’Avvocato, Gianni Agnelli, è impegnata da anni in una feroce battaglia legale contro i figli del primo matrimonio, John, Lapo e Ginevra Elkann per scogliere il nodo dell'eredità.
Ma tornando alla classifica, tra i primi della lista degli italiani in Svizzera c’è sicuramente Gianluigi Aponte. Patron della Mediterranean Shipping Company (Msc), l'armatore occupa la quinta posizione nella classifica generale. Nato a Sorrento, ha iniziato come mozzo sulle navi per poi scalare le gerarchie e, nel 1970, acquistare il suo primo cargo. Da lì, un’ascesa inarrestabile: oggi Msc giro d’affari di oltre 86 miliardi di euro. La fortuna di Aponte è stimata tra 21 e 22 miliardi di franchi (circa 23 miliardi di euro) di recente ha anche acquisito Il Secolo XIX per 9 milioni di euro, segnando il suo ingresso anche nel panorama editoriale italiano.
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Ernesto Bertarelli, naturalizzato svizzero ma nato a Roma, si colloca settimo con un patrimonio tra 15 e 16 miliardi di franchi (23-24 miliardi di euro). La sua fortuna è legata alla vendita del colosso farmaceutico Serono alla tedesca Merck per oltre 10 miliardi di euro. Oggi Bertarelli investe attraverso hedge fund e private equity, mantenendo vivo il legame con la nautica: il suo yacht Alinghi è stato il primo europeo a vincere l’America’s Cup.
Giancarlo Devasini, piemontese e residente a Lugano, è meno noto al grande pubblico, ma il suo nome è ben noto nel mondo delle criptovalute. Cofondatore e azionista di Tether, la stablecoin più utilizzata, possiede una fortuna stimata tra 7 e 8 miliardi di franchi (circa 7,5 miliardi di euro). Poi c'è la famiglia Perfetti, la dinastia dietro marchi come Mentos, Vivident e Big Babol, che vanta un patrimonio tra 6 e 7 miliardi di franchi (circa 7,5 miliardi di euro), con un fatturato annuale di 3,5 miliardi. A seguire i fratelli Giuliani, eredi dell’amaro medicinale lanciato nel 1889, con una ricchezza stimata tra i 3 e 4 miliardi di franchi (3,2-4,3 miliardi di euro). Altre famiglie italiane in graduatoria sono i Bolfo (siderurgia), gli Zegna (moda) e i Fossati (agroalimentare), tutti con patrimoni da miliardi di euro.