Economia

Non solo Seymandi, nuovi guai per Massimo Segre. Dal falso in bilancio alla corruzione: maxi multa della Consob per la sua Directa Sim

Il finanziere torinese ha ricevuto assieme ad altri 24 indagati l’avviso di chiusura delle indagini per i reati di abusivismo bancario, falso in bilancio, corruzione tra privati e abusiva attività di mediazione creditizia

di Andrea Giacobino

Non solo Seymandi, nuovi guai per Massimo Segre: che cosa è successo 

Nuovi guai per Massimo Segre, 65 anni, commercialista e finanziere torinese, patron della quotata Directa Sim, che qualche settima fa ha ricevuto assieme ad altri 24 indagati l’avviso di chiusura delle indagini per i reati di abusivismo bancario, falso in bilancio, corruzione tra privati e abusiva attività di mediazione creditizia. Sulla testa di Directa Sim, infatti, sono arrivate pochi giorni fa tre sanzioni della Consob per complessivi 240mila euro.

La maxi multa è derivata, come spiega l’Authority, perché “alla luce di quanto emergente dalla Relazione Ispettiva”, sono “emerse plurime anomalie nella condotta di Directa Sim concernenti, tra l’altro, l’assolvimento di obblighi in materia di reporting ai sensi dei Regolamenti EMIR e SFTR e di segnalazione di ordini ed operazioni sospette di costituire abusi di mercato o tentativi di abusi di mercato ai sensi del Regolamento MAR”, inoltre la società “non ha adottato adeguati presidi a verifica dell’accuratezza, completezza e correttezza delle segnalazioni ai sensi del Regolamento EMIR” e “ha dimostrato una scarsa consapevolezza circa gli obblighi regolamentari derivanti dall’applicazione della normativa EMIR e uno scarso coinvolgimento delle funzioni di controllo e degli organi sociali sulle modalità di adempimento degli obblighi di segnalazione in parola”.

La società di Segre ha redatto ovviamente una memoria difensiva ma Consob ha “ritenuto che le argomentazioni difensive complessivamente svolte della parte non possano indurre ad una differente qualificazione di quanto emerso né a revocare in dubbio la materiale sussistenza e l’antigiuridicità dei fatti accertati”. Perciò “è applicata una sanzione amministrativa pecuniaria complessivamente pari 240.000 euro della quale è contestualmente ingiunto alla medesima il pagamento, di cui: 80.000 euro per la violazione dell’art. 9, commi 1 e 1 sexies, del Regolamento EMIR, 80.000 euro per la violazione dell’art. 4, comma 1, del Regolamento SFTR e 80.000 euro per la violazione dell’art. 16, comma 2, del Regolamento MAR”.

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