Economia

Mattioli (Confitarma), prorogata di un altro anno la durata del mandato

Eduardo Cagnazzi

L'assemblea ha anche nominato gli armatori Mariella Amoretti e Lorenzo Matacena vice presidenti. Sul governo, non tutte le richieste fatte sono state accolte

Resta in carica un altro anno Mario Mattioli alla guida degli armatori italiani. L’assemblea di Confitarma, in via straordinaria, anche al fine di assicurare la continuità degli organi confederali durante l’emergenza Covid19, ha infatti deliberato all’unanimità di prorogare fino ad un anno la durata del mandato del presidente in carica e di tutti gli altri organi confederali. Il Consiglio ha anche approvato all’unanimità la nomina di Mariella Amoretti e Lorenzo Matacena a vicepresidenti della Confederazione e il bilancio consuntivo 2019. Dopo aver ricordato le iniziative adottate dalla Confederazione per fronteggiare la grave situazione venutasi a creare a seguito dell’emergenza per la pandemia Covid19, Mattioli ha affermato che, pur essendo state risolte molte situazioni complesse grazie al buon rapporto con le istituzioni, la categoria è “fortemente delusa dal fatto che nei provvedimenti del Governo il comparto marittimo sia stato praticamente ignorato, nonostante le navi non si siano mai fermate per assicurare l’approvvigionamento di presidi sanitari, farmaci, beni ed energia, anche con grandi sacrifici dei nostri marittimi per molti dei quali non è ancora possibile effettuare i necessari cambi di equipaggio”.

Mattioli ha rilevato che delle dieci misure urgenti che Confitarma ha richiesto al Governo, sono state solo parzialmente accolte quelle relative alla liquidità, di fatto confluite nelle norme per tutte le imprese insieme al Fondo Solimare. Nulla è stato previsto per la richiesta per l’abolizione dell’addizionale dello 0,5% sulla Naspi e per l’abbattimento dei costi portuali. “Confidiamo che nel corso dell’iter parlamentare di conversione in legge siano inseriti almeno i due provvedimenti prioritari in questo momento. Mi riferisco all’intervento a costo zero per l’erario, per consentire crociere tra porti nazionali alle navi di bandiera italiana iscritte nel Registro internazionale e alla richiesta di un fondo di almeno 32 milioni per ristorare parzialmente il fatturato di tutte le aziende con unità iscritte nel Primo registro, con la sola esclusione di quelle adibite alla pesca e al rimorchio portuale in concessione”.

Il numero uno di Confitarma ha ribadito che ancora non è noto cosa cambierà una volta passata l’emergenza. “Di sicuro, nulla sarà più come prima -ha aggiunto- e quando sarà finita l’emergenza sarà prioritario ottenere una governance strutturata e dedicata alla nostra industria, puntando molto sulla necessaria semplificazione normativa del nostro codice della navigazione, ormai datato, per garantire la competitività del nostro Tricolore, specialmente in funzione dell’apertura del Registro internazionale alle bandiere europee. Peraltro, la pandemia ci ha insegnato che il senso di appartenenza è fondamentale per poter concretamente affrontare le sfide: il senso di appartenenza al nostro Paese. Ma ancor più, abbiamo capito che la ripresa socio-economica del Paese e il superamento di questa crisi potrà avvenire solo se agiremo tutti insieme risvegliando il senso di comunità nel nostro Paese e, con esso, la marittimità dell’Italia”.