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Economia
Mediaset, Vivendi: "Incontriamoci per un nuovo piano". I dubbi del Biscione

Un confronto ai più alti livelli da tenersi “il prima possibile” per mettere a segno un accordo industriale fra Vivendi e Mediaset che termini la lunga battaglia legale dai rimborsi miliardari iniziata con il mancato deal sulla pay-tv Mediaset Premium nel 2016. Senza recepire quanto chiesto dal Biscione nella precedente lettera di risposta alla prima missiva del gruppo di entertainment controllato dalla famiglia Bollorè, il general counsel di Vivendi Frederic Crepin ha preso nuovamente carta e penna per sollecitare la fine delle ostilità rivolgendosi nuovamente al consiglio di amministrazione di Mediaset. Una risposta attesa da Cologno, ma non con questi contenuti.

bollorè berlusconi ape
 

Nella lettera francese datata 31 luglio, il gruppo di Bollorè infatti aveva teso una mano a Cologno Monzese dopo che il tribunale di Madrid aveva dato ragione ai francesi facendo naufragare il progetto di Piersilvio Berlusconi MediaForEurope (Mfe), la società europea delle tv del Biscione. Una missiva in cui i manager transalpini auspicavano una relazione fra i due gruppi “rinnovata e normalizzata” anche in funzione di “accordi di cooperazione commerciale e industriale”. Una proposta di pace a cui Mediaset aveva a sua volta risposto lo scorso 5 agosto: in quel documento, Cologno Monzese aveva ribadito che l'unica strada per chiudere i contenziosi tra le parti è quella del riconoscimento dei danni causati all'azienda francese con il lungo contenzioso attraverso un congruo risarcimento (le richieste presentate dalle televisioni della famiglia Berlusconi, dalla controllata Rti e dalla holding Fininvest ammontano complessivamente a tre miliardi), ponendo questa come condizione per analizzare qualsiasi progetto di sviluppo industriale condiviso.

fedele confalonieri ape
 

In più, Mediaset giudicando la lettera di Parigi “insufficiente nei contenuti”, aveva invitato il socio a fare una proposta concreta. Nella risposta odierna Vivendi, che invece a fine luglio aveva proposto una chiusura dei contenziosi senza oneri per nessuna delle due parti, sottolinea soltanto che gli intendimenti legali e giudiziari a cui Mediaset ha fatto riferimento nell'ultima missiva non sono di interesse, ma che la volontà è quella di concentrarsi solo sugli aspetti commerciali e industriali. A questo proposito, il gruppo francese auspica che sia la stessa Mediaset a formulare una proposta di carattere industriale.

vincent bollore arnaud de puyfontaine
 

Le due società hanno declinato ogni commento, ma secondo quanto riferiscono alcune fonti vicine a Cologno Monzese il broadcaster televisivo, che sta valutando il da farsi e dove regna la diffidenza neo confronti del gruppo di Bollorè accusato di voler soltanto far naufragare il progetto Mfe, rileva come non ci siano elementi di novità rispetto alle precedenti richieste del Biscione. Nè sulla precondizione alla pace televisiva posta da Mediaset sul risarcimento di danni che ritiene di aver subito dalla condotta di Vivendi né sulla stesura di una proposta concreta per disegnare un’alleanza di lungo periodo fra i due gruppi dell’entertainment.

La Borsa infatti in una seduta tonica  (+2,84% il Ftse-Mib) non si fa troppe illusioni rispetto alla prima lettera dei francesi quando al newsflow da Parigi gli investitori fecero incetta di titoli del Biscione. Così le azioni Mediaset chiudono a con un cauto guadagno dell’1,13% ad un prezzo di 1,61 euro.

@andreadeugeni

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