Economia
Mediobanca, dialogo complicato Nagel-Milleri. Una chimera la lista condivisa
I rischi del mancato accordo tra il cda di Piazzetta Cuccia e il principale azionista del gruppo. La Bce potrebbe non gradire
Mediobanca, tutti i rischi del mancato accordo e la data limite che si avvicina
Il 28 ottobre, giorno dell'Assemblea di Mediobanca, si avvicina ogni giorno di più ma non c'è accordo tra le parti. Il cda di Piazzetta Cuccia e il suo principale azionista Delfin che fa riferimento alla famiglia Del Vecchio non riescono a trovare la quadra. Un dialogo tra sordi. Nelle intenzioni - si legge su Repubblica - la lista del cda va presentata entro il 15 settembre e i lavori per la sua formazione sono iniziati la primavera scorsa. Ma non pare ci siano stati avanzamenti concreti per arrivare a una lista condivisa. Il cda avrebbe proposto a Delfin una collaborazione basata su due prerequisiti: che smetta di fare l’azionista attivista e che condivida il piano triennale. Solo se ci fosse un impegno (non si sa in che forma) a rispettare questi due punti allora si potrebbe cominciare a parlare di numero di consiglieri che potrebbero essere riservati al primo socio.
Da parte sua la finanziaria guidata da Francesco Milleri - prosegue Repubblica - nega di aver fatto l’attivista avendo sempre votato a favore di tutte le delibere (a parte alcune sulle remunerazioni), e sta attendendo una proposta da parte del cda per un pacchetto di consiglieri che non dovrebbe essere inferiore a 5, con la possibilità di indicare un presidente che vada bene a entrambe le parti. Sembra dunque difficile pensare che entro il 15 settembre tutto si metta a posto.