Economia
Mediobanca, Nagel accelera sul private. Ora deve crescere o rischio take-over

Nagel continua a rafforzare la “nuova” Mediobanca nel private banking e nel wealth management, ma ora deve crescere anche di dimensione per non finire preda
Ultima ma non meno importante direzione verso cui si sta indirizzando Nagel è la crescita della divisione Mediobanca Specialty Finance, che negli scorsi giorni è riuscita ad aggiudicarsi (attraverso MBCredit Solutions) un portafoglio da 450 milioni di Npl “unsecured” collegato a crediti chirografari a piccole e medie imprese ceduto da Unicredit per un prezzo che voci di mercato hanno indicato attorno al 10%-12% rispetto al valore lordo di libro. Quello degli Npl è un mercato molto interessante oltre che per l’acquisizione di portafogli anche per le attività di servicing e più in generale di banca d’affari (basti pensare ai ruoli di advisor che Mediobanca può andare a ricoprire in molte operazioni di cartolarizzazione), tanto più in vista dell’entrate in vigore di regole più stringenti come vorrebbe la Bce.
Ma l’esigenza di molte banche di ridurre gli attivi a rischio può portare anche ad un ampliamento degli accordi distributivi nel campo del credito al consumo, senza per questo impegnare troppi capitali. A questo punto a Nagel servirebbe forse solo un’acquisizione “di peso” per evitare che a medio-lungo termine qualche altro soggetto, magari Unicredit stessa (la banca guidata da Jean-Pierre Mustier è il primo azionista singolo di Mediobanca, con una quota dell’8,48%, davanti al gruppo Bolloré col 7,91%), possa essere tentato da integrare Piazzetta Cuccia una volta completato il riorientamento strategico.
Ma c’è una difficoltà: anche dopo aver recuperato quasi il 50% negli ultimi 12 mesi, Mediobanca vale poco più di 8,5 miliardi in termini di capitalizzazione di borsa, contro i quasi 38 miliardi di Unicredit. Sottrarsi all’abbraccio di Mustier evitando di finire stritolato nella morsa di qualche altro concorrente non è facile, neppure per un banchiere d’affari esperto come Nagel che per questo non ha intenzione di affrettare i tempi e sta anzi rafforzando la sua squadra inserendo manager esperti in ruoli di prima linea proprio sui fronti più “caldi” del business di Piazzetta Cuccia.
Luca Spoldi