Economia
Mediobanca pronta a vendere il suo 13% di Generali: clamorosa svolta di Nagel
Piazzetta Cuccia ha bisogno di fondi per potenziare la sua presenza nel segmento del wealth management
Mediobanca, la svolta di Nagel: ecco che cosa può succedere
La definitiva uscita di Mediobanca dal salotto buono della finanza potrebbe avversarsi molto prima di quanto chiunque potesse immaginare. L’amministratore delegato Alberto Nagel, nel presentare un nuovo piano industriale che promette una pioggia di utili per i soci di Piazzetta Cuccia, ha detto senza mezzi termini che sarebbe pronto a vendere la quota del 13% che Mediobanca detiene in Generali. Un’autentica bomba, se si pensa che l’istituto fondato da Enrico Cuccia non solo ha sempre avuto un peso notevole a Trieste, ma ha anche concluso poco più di un anno fa una vera e propria battaglia con Francesco Gaetano Caltagirone per la governance del Leone. Una battaglia vinta – visto che Philippe Donnet è stato confermato – ma che aveva lasciato qualche strascico.
In realtà, come Affaritaliani.it aveva potuto anticipare, tra il costruttore romano e Mediobanca da qualche tempo il barometro aveva iniziato a volgere verso il sereno. L’astensione di Caltagirone in assemblea sul bilancio e la nomina di Carlo Schiavone (vicino all’ingegnere) per la presidenza del collegio sindacale a Trieste avevano sancito un disgelo che ora potrebbe essere ancora più rapido. Nel frattempo, Caltagirone è salito al 9,9% delle azioni di Piazzetta Cuccia, secondo socio dopo la Delfin di Francesco Milleri che è stabile al 19,8%.