Economia
Non è il Superbonus a far venire il "mal di pancia": perché sarà una manovrina
Entro il 27/9 la nota di aggiornamento al Def, Meloni a caccia di soldi nei ministeri. Ma i titolari dei dicasteri rispondono: "Qui c'è poco da tagliare"
Su questi numeri pesa il vero non detto: l’impatto sui saldi di finanza pubblica che conta ai fini della manovra. Su questo, come noto, la parola finale ce l’ha Eurostat. Tutto ruota intorno alla "classificazione statistica dei crediti" che a febbraio - conclude Il Fatto - aveva spinto l’esecutivo a intervenire. Un mese dopo, infatti, dopo un’interlocuzione con l’Istat, l’ente di statistica europeo ha considerato "pagabili" i crediti edilizi da Superbonus e bonus facciate, visto che vi è una ragionevole certezza che, nel corso del tempo il credito sarà utilizzato tutto. La Ragioneria ha finora sbagliato tutte le stime dei costi di Superbonus e Bonus facciate: a maggio le aveva già riviste per 46 miliardi (di cui 31 per il 110%) e da allora si sono aggiunti 20 mld. Insomma non dovrebbe cambiare il saldo in termini di cassa. L'unico dubbio riguarda i crediti incagliati (a settembre ne scadranno per 7 mld). Ma i ministeri avvertono la premier in cerca di soldi nei vari dicasteri: "Qui c'è poco da tagliare".