Economia
"Borsa, crollano i listini e affonda il dollaro: gli Usa svalutano per scelta. Ecco perché"
Tra rendimenti alti, vendite di bond e volatilità alle stelle, gli Stati Uniti sembrano spingere deliberatamente il dollaro al ribasso per riequilibrare il disavanzo commerciale. L'analisi dell'esperto

"Euro forte, dollaro debole: la mossa (voluta) per tappare i buchi del commercio USA"
Nuovo giorno, nuove turbolenze sui mercati. Negli ultimi giorni i listini mondiali hanno registrato più oscillazioni che mai. Wall Street ha chiuso di nuovo in netto ribasso e la Borsa di Milano amplia ulteriormente le perdite, in un contesto globale segnato da grande incertezza, alimentata in particolare dalla politica commerciale statunitense.
Così commenta l’andamento dei mercati l’analista di ActivTrades, Saverio Berlinzani: "Un'altra seduta caratterizzato dalla discesa dei listini azionari europei, che dopo aver toccato i minimi, stanno ora reagendo, riportandosi intorno alla parità. Me è soprattutto il dollaro che ha subito un pesante tracollo contro Euro, arrivando a toccare anche quota 1.1470", spiega l’analista, "però, mentre scriviamo, correggere decisamente fino a 1.1330. La ragione è legata al sell off importante che si è avuto sui titoli di Stato Usa, i cui rendimenti sono schizzati ancora al rialzo arrivando a toccare quota 4.5%."
Il cuore della questione, insomma, è il movimento dei bond americani. Secondo Belrinzani, è proprio questo il nodo cruciale: "Volatilità altissima e liquidità che sui cambi sembra essersi ridotta pesantemente. E’ evidente che i bonds sono la causa principale del risk off attuale, in ragione del fatto che la Fed non potrà tagliare il costo del denaro, scombussolando i piani dell’amministrazione Trump, che ha chiesto ripetutamente una riduzione dei tassi a Jerome Powell."
"Dall’altro lato l’amministrazione sta provando a creare le condizioni per uno switch di portafoglio tra azionario e bond per sostenere i trasuries e abbassare i rendimenti". E conclude Berlinzani: "Tecnicamente la svalutazione del dollaro si rende necessaria per ridurre il deficit commerciale americano con l’EurUsd che potrebbe raggiungere quota 1.1500,e nel caso di rottura anche 1.2200 nel medio e lungo termine."