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Economia
Mercati finanziari e derivati, una bolla che sta per scoppiare? Ecco i rischi
Mercati Finanziari

Finanza, derivati manipolatori dei mercati? L'analisi 

I nostri ricordi dei danni finanziari procurati dai mutui subprime, attraverso il “confezionamento” di CDO (Collateralized Debet Obligation), composti da tranches di titoli di diverso rischio e rendimento, e con la presenza di un altro strumento chiamato CDS (Credit Default Swap), contro il rischio di insolvenza dell'emittente di un debito, hanno lasciato uno strascico visibile tutt'oggi; per farla breve in pratica i derivati non sono altro che una volgare scommessa, complicata, ma pur sempre una scommessa. Giovedì 9 agosto 2007 è stata scoperchiata la più grande crisi finanziaria dopo quella del 1929, colpendo le economie di tutto il pianeta.

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Oggi ho cercato internet numeri che mi dicessero perché ancora nel 2024 le borse mondiali continuino a macinare performances che hanno un prezzo diverso rispetto ai dati reali e tutto ciò a dispetto degli aumenti dei tassi d'interesse perpetrati dalle Banche Centrali. Chi è a digiuno dei mercati finanziari, gli azionari in particolare, pensa che tutto ciò sia dovuto da un forte senso di investimento e/o speculazione dei risparmiatori in generale. E' così? Forse c'è qualcos'altro che influenza questa crescita anomala? Potrebbe essere, in questo caso, ancora una volta, lo zampino dei DERIVATI? Ecco una serie di numeri, tratti dal:

VALORE NOZIONALE DEI MERCATI DEI DERIVATI FINANZIARI*

ITALIA€ 14.167 miliardi a giugno 2023

EUROPA€ 314.000 “anno 2022

MONDIALE$ 714.744 “1° semestre del 2023,circa 6,5 volte il PIL mondiale.

*(Il valore nozionale rappresenta il valore totale di un’attività sottostante presente in un contratto, separato dal valore del contratto stesso).

Domanda di rito: pare anche a Voi che i mercati finanziari siano un po' “drogati”? Per caso, come è accaduto nel 2008, una bella notte o mattina, ci potremmo svegliare nel profondo di una “bella” crisi finanziaria e magari con una scarsa di liquidità? Le istituzioni che utilizzano i derivati generalmente cadono sempre in piedi per una serie di ragioni, per esempio con i derivati a copertura dei ribassi o peggio ancora con l'aiuto degli Stati. Ecco una tabella che forse dà senso alle mie parole:

Ed ora un paio di dati interessanti. Il massimo raggiunto dal Dow Jones è stato di 40.000, mentre il Nasdaq ha raggiunto i 19.900 punti entrambi nel maggio 2024, una notevole differenza dal 2019 e tutto questo con circa due anni di pandemia in mezzo. Strano? Per concludere possiamo pensare che le istituzioni bancarie e finanziarie cadano sempre in piedi come Ercolino? (Pupazzo degli anni 70 che cadendo si rialzava). Oppure vedremo un effetto domino? Le prospettive ed i dati non sono certamente a favore di mercati tranquilli, comunque quello che ci potremmo aspettare è un intervento massiccio delle banche centrali che non facciano ricadere, direttamente o indirettamente, gli oneri su famiglie e aziende perché chi le governa è pagato profumatamente per “pensare” (Think Tank) a scenari che sebbene possano essere inquietanti diano soluzioni per non far cadere i mercati ed i risparmiatori nel famoso panic selling (panico da vendita) e con gli speculatori “avvoltoi” che usano le “vendite allo scoperto” aggiungendo ribasso al ribasso, ovviamente sempre a discapito dei risparmiatori. Siamo a maggio e quindi per chiudere cito un saggio proverbio del XX (ventesimo) secolo proveniente da Wall Strett e, per due buone ragioni per seguirlo: 1. di carattere storico/stagionale; 2. per un aspetto psicologico. Sell in may and go away – vendi a maggio e vattene.






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