Economia
Mes, per l'Italia no rischio commissariamento. Da giugno pronti 32 miliardi
La lettera della Commissione all'Eurogruppo alla vigilia della riunione sul Mes. Dopo la sentenza della Consulta tedesca, Lagarde risponde: "Bce indipendente"
La Commissione Ue non effettuerà nessuna missione ulteriore, oltre a quelle standard del Semestre europeo, per verificare le spese collegate al Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), e non effettuerà alcuna richiesta di aggiustamento macroeconomico, nemmeno ex post, ai Paesi che chiederanno gli aiuti: lo scrivono i commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni in una lettera al presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, che chiarisce il tipo di monitoraggio che Bruxelles effettuerà sulla nuova linea di credito.
CORTE TEDESCA, LAGARDE: "BCE INDIPENDENTE"/ "Le banche centrali, inclusa la Bce, hanno il previlegio di essere istituzioni indipendenti. Nel nostro caso rispondiamo al Parlamento europeo dove mi reco oltre tre mesi per rendere conto delle nostre azioni e siamo sotto la giurisdizione della corte di giustizia europea". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde intervenendo al webinar organizzato da Bloomberg. "In ogni caso, noi siamo guidati dal mandato e quindi siamo pronti a fare tutto il necessario per rispettare il nostro mandato e assicurare una corretta trasmissione della nostra politica monetaria a tutte le giurisdizioni. Siamo in una situazione chiaramente senza precedenti e quindi bisogna andare oltre gli strumenti normali e convenzionali e fare ricorso a strumenti eccezionali che devono essere ben calibrati e con la dovuta flessibilità. E' quello che stiamo facendo e che intendiamo continuare a fare". A una ulteriore domanda se la Bce intenda rispondere alla richiesta della corte tedesca, Lagarde ha risposto ribadendo che la Bce è una "istituzione europea, responsabile di fronte al Parlamento europeo e soggetta alla corte di giustizia europea". Insomma, toccherà alla Bundesbank. |
Domani, l'Eurogruppo dovrebbe raggiungere un accordo sui dettagli per attivare una linea di credito a condizioni rafforzate del Mes per i costi sanitari diretti e indiretti dovuti alla crisi del coronavirus. Secondo quanto riferisce l’agenzia il Sole 24 Ore Radiocor, dopo il via libera della Commissione al giudizio positivo sulla sostenibilità finanziaria del debito nazionale per tutti gli Stati, negli ultimi giorni è stato concordato un modello unico di accordo Mes-Stato nel quale vengono definiti i dettagli della limitata condizionalità: spese dirette e indirette legate alla spesa sanitaria, un elenco delle varie voci considerate "eleggibili". Una fonte tecnica qualche giorno fa ha indicato che anche le spese per la chiusura delle scuole dovrebbe essere considerata tra le spese indirette per fronteggiare la pandemia.
I prestiti non supereranno il 2% del Pil dello Stato. Il Mes mette a disposizione 240 miliardi sui 410 miliardi disponibili attualmente. Per l'Italia si è sempre parlato di 36 miliardi ai valori stimati del Pil prima della crisi (secondo i dati ultimi del governo il 2% del Pil nel 2020 varrebbe 33,2 miliardi).
La sorveglianza sulle spese effettuate sarà dunque svolta dalla Commissione e sarà questa l'unica modalita' di verifica ammessa nel quadro del semestre europeo sulle politiche di bilancio. Non ci sarebbero, dunque, le missioni periodiche ogni tre mesi come ai tempi della Troika. Nè tali condizioni potranno essere cambiate in corso d'opera (come viene paventato in Italia da parte dell'opposizione e anche da parte di esponenti del M5S).
Si tratta di vedere poi quale sarà il punto di caduta su due aspetti essenziali: quanto tempo resterà aperta la "finestra" dei prestiti, se cioè dovrà essere chiusa al termine della crisi sanitaria, e i tempi del rimborso del capitale. L'Olanda insiste per un periodo breve, i Paesi indebitati per un periodo molto lungo.
Sulla durata dell'accesso ai prestiti potrebbe essere trovato l'accordo su 2-3 anni, scrivendo però nero su bianco che sono possibili proroghe. D'altra parte le stesse regole di bilancio (Patto di stabilità) sono state messe in frigorifero per un tempo ancora indefinito e lo resteranno ben oltre la stretta fine della crisi sanitaria, come ha confermato Gentiloni.
I prestiti Mes, come il fondo per il sostegno alle casse integrazioni nazionali per 100 miliardi e i prestiti Bei per le imprese (200 miliardi), saranno disponibili dal primo giugno.