Economia
Minibot, dubbi anche da Garavaglia. "Il salario minimo? Aumenta i costi"
"Se i minibot sono erga omnes si fa un casino"; il "tema vero è quello della certificazione dei debiti da parte delle pubblica amministrazione ed è stato in parte risolto". Dopo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, un altro dei colonnelli del Carroccio esprime qualche perplessità sullo strumento dei minibot ideato da Claudio Borghi. In un’intervista a Circo Massimo su Radio Capital il leghista Massimo Garavaglia, interviene nella querelle fra i due colleghi di partito Giorgetti e Borghi, dopo che il primo ha decisamente liquidato l'idea.
"Il problema - spiega Garavaglia che non entra direttamente nella disputa verbale fra i due - è sempre e solo la certificazione del debito" degli enti locali "che a volte hanno poi attivi finti come multe o tasse inesigibili a fronte di un debito. Problema che a monte va risolto. I minibot possono essere uno strumento, ma va risolto il tema della certificazione".
Dopo il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulle coperture della flat tax, i 15 miliardi che il ministro dell'Interno assicura di aver già trovato, poi la proposta di legge pentastellata sul salario minimo preoccupa la Lega.
"L'unica cosa che non si può fare in questo momento è aumentare i costi alle aziende", dice poi Garavaglia che aggiunge: "Al limite può essere utile a tutelare quelle poche categorie che sono fuori dalla contrattazione collettiva". Quanto alla manovra che verrà, Garavaglia spiega che avrà un profilo molto semplice: "Ogni spazio andrà alla riduzione delle imposte". Riduzione che vedrà coinvolto anche il bonus di Renzi. "Non si tolgono gli 80 euro, si trasformano. Invece di avere scritto sul cedolino 80 euro avrai meno tasse per 80 euro. Il bonus si trasforma da spesa a riduzione di imposte, migliorando il bilancio dello Stato", ha spiegato Garavaglia.