Economia

Taglio tasse, ecco il piano triennale di Renzi. Nel 2016 non solo Imu-Tasi


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Enrico Morando, vice-ministro dell'Economia, intervistato da Affaritaliani.it, spiega nel dettaglio come intende intervenire il governo sul fronte della riduzione della pressione fiscale dopo gli ultimi annunci del premier Renzi e del ministro Padoan.

"E' sbagliato concentrare l'attenzione su ciò che il governo intende fare sul piano fiscale solo sulla questione Imu-Tasi, per la sola ragione che l'Imu-Tasi è un'operazione che ci siamo impegnati a realizzare quest'anno. Quello che ha detto il presidente del Consiglio e che il ministro dell'Economia ha confermato in tutte queste settimane è, invece, che l'operazione nella quale siamo impegnati è pluriennale, a tutto campo", spiega Morando.

"Abbiamo detto che nel 2015, e sono perfettamente in vigore, anche se tutti dicevano che non sarebbe stato così, avremmo cominciato con l'imposta sul reddito da lavoro e abbiamo fatto gli 80 euro. Poi abbiamo detto che avremmo proseguito già nel 2015 con l'abolizione dalla base imponibile dell'Irap del costo del lavoro stabile, e abbiamo provveduto strutturalmente a realizzarla. Non solo, abbiamo detto nel 2015, e questa misura non è strutturale, eccezionalmente per i neo-assunti 2015, avremmo fatto e abbiamo fatto l'intervento della riduzione della pressione fiscale, in questo caso tramite l'abolizione totale dei contributi previdenziali, ovvero sui contributi che gravano per i neo-assunti 2015 con contratto stabile. Il tutto per una quantità di risorse che viaggia per quest'anno attorno a 10 miliardi di euro per gli 80 euro, 4,5 miliardi per l'Irap - cifra che però sta diventando rapidamente di più perché il numero delle assunzioni a tempo indeterminate sale e quindi sale anche la componente di gettito Irap che viene meno, diciamo grosso modo ormai siamo vicini ai 5 miliardi -, più l'intervento, che ancora non sappiamo quanto costerà, in via definitiva consuntivo 2015 per i neo-assunti per la fiscalizzazione degli oneri contributivi".

E il prossimo anno? "Nel 2016, al fine di risollevere in modo serio le aspettative delle famiglie, faremo l'intervento Imu-Tasi che costa, mettendoci dentro anche i cosiddetti impianti imbullonati e l'intervento sull'Imu agricola, sui 4 miliardi e mezzo di euro, forse un po' di più. Abbiamo detto che nel 2016 faremo interventi importanti per il Mezzogiorno, perché il Sud a certe condizioni ha più possibilità di crescita di quanto non abbia il Centro-Nord. E una delle condizioni è che aumentino gli investimenti pubblici e privati in Italia e in particolare al Sud e che ci sia anche una qualche forma di agevolazione fiscale, quindi quello che si è detto a Cernobbio è che, in particolare sul Mezzogiorno, ma se ci saranno i margini anche sul resto d'Italia, su questo versante - investimenti e agevolazioni fiscali per gli investimenti - vogliamo fare un intervento serio".

Morando prosegue: "Abbiamo anche spiegato che nel 2017, sicuramente e nulla vieta che lo si dica oggi, faremo un nuovo intervento di riduzione della pressione fiscale, questa volta sul reddito di impresa, Ires ed eventualmente nuovamente Irap, ma, come ho già spiegato, man mano che aumentano i posti di lavoro stabili l'abolizione dalla base imponibile dell'Irap del costo del lavoro pesa di più e quindi l'intervento strutturale a mio avviso è già stato fatto. Inoltre, abbiamo detto che nel 2017 sul 2018 torneremo di nuovo sull'Irpef con un'operazione che completi il quadro di interventi sul fisco".

"Al di là della scadenza, se si riesce a fare qualcosa un po' prima o un po' dopo, quello che conta è la coerenza del disegno nel suo complesso. Grosso modo 45 miliardi di euro di riduzione della pressione fiscale, di cui 40 miliardi concentrati sul lavoro e sull'impresa e 5 dedicati al trattamento fiscale della prima casa. Poi - conclude Morando - più di così si saprà solo quando faremo la nota di aggiornamento del Def alla fine di questo mese e quando ad ottobre presenteremo la Legge di Stabilità. Spero che nella Legge di Stabilità, e soprattutto nella Legge di Bilancio, sia indicato non solo quello che intendiamo fare per il 2016 ma anche quello che ci impegniamo a fare nel 2017 e nel 2018".