Economia
Mps, Cisl: "Piano sbagliato e Bruxelles lenta. I rischi legali? Meno prestiti"
La Ue deve essere veloce nel dare il parere sul rafforzamento patrimoniale e sul piano strategico 2021-2025 che tuttavia, "va nella direzione sbagliata"
Mps può farcela senza ricorrere allo spezzatino delle sue attività ma la Ue deve essere veloce nel dare il parere sul rafforzamento patrimoniale e sul piano strategico 2021-2025 che tuttavia, "va nella direzione sbagliata" non contando sui punti di forza "della qualità degli attivi" e sull'avvenuta riduzione dei costi operativi.
E' quanto emerge da un'analisi del sindacato bancario First Cisl sui conti della banca senese e sul piano industriale. Il sindacato punta il dito contro la lentezza della DgComp di Bruxelles che " impedisce di fatto alla banca di programmare il futuro, nonostante vi siano oggi le condizioni per il rilancio" e giudica negativamente il piano industriale, sbilanciato verso una ulteriore riduzione di occupazione e filiali, sul taglio e su un aumento insostenibile delle commissioni derivanti da overperformance nel risparmio gestito" a fronte di un ulteriore calo dei crediti alla clientela.
Per il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani "alla banca serve capitale per erogare credito alle imprese, unica strada per la crescita sostenibile dei ricavi. E' di fondamentale importanza anche risolvere il problema dei rischi legali al fine di liberare patrimonio per accrescere i prestiti e di conseguenza il margine di interesse. Su questo punto serve una soluzione politica. La mole del contenzioso rende di fatto poco percorribile la privatizzazione. Il disegno dello spezzatino finirebbe per smembrare e porre fine alla storia della banca piu' antica del mondo".
L'analisi del sindacato First quindi individua alcune linee guida sulle quali dovrebbe basarsi il piano di rilancio del Monte. In primis un recupero delle quote di mercato nei crediti verso la clientela, basandosi anche sulle opportunita' del recovery plan.
L'istituto dovrebbe poi "sviluppare decisamente il credito alle piccole imprese per recuperare la redditivita' della gestione: il rapporto margine interesse/totale attivo si presenta largamente disallineato rispetto ai valori delle banche simili (dati 2020 Mps 0,86% a fronte dell'1,08% del Banco BPM, dell'1,26% di UBI e dell'1,33% di BPER). Va inoltre sviluppato subito "Il progetto per la fabbrica interna del credito al consumo" mentre "il costo della raccolta puo' ridursi intervenendo sul capitale senza ritardo e valorizzando la migliorata qualita' degli attivi.
(Segue...)