Economia
Mps, l'assegno del Tesoro. Modello Lloyds Bank per Siena
Slitta ancora il via libera Ue alla ricapitalizzazione Mps, ma un lieto fine non è impossibile. Ecco come lo Stato può guadagnare evitando il bail-in
Merito sicuramente della “cura da cavallo” del Ceo Antonio Horta-Osorio, riuscito a riportare una banca sull’orlo del precipizio come Lloyds Banking Group a fare utili importanti: 4,2 miliardi di sterline l’anno scorso, dopo gli 1,6 miliardi di profitto già registrati nel 2015. Horte ha concentrato le operazioni dell’istituto sul mercato domestico (tornato a pesare il 97% dei ricavi), rimuovendo alla radice il problema di come affrontare la Brexit e le sue conseguenze per chi dovrà operare in Europa (anche se il gruppo ha ancora due piccole controllate in Olanda e Germania) e sul finanziamento alla piccole e medie imprese.
Il banchiere portoghese ha anche saputo cogliere al volo l’opportunità di crescita nel profittevole mercato delle carte di credito rilevando per 1,9 miliardi di sterline le attività di Mbna da Bank of America lo scorso dicembre, in quella che è stata la prima acquisizione da quella in piena crisi economico-finanziaria (nel gennaio 2009) di Hbos, rivelatasi disastrosa.
Non meno importante, dopo aver pagato qualcosa come 17 miliardi di sterline (il conto più salato mai pagato da una banca britannica), Horte è riuscito a lasciarsi alle spalle ogni scandalo e controversia legale, tornando così a poter far crescere il monte-bonus per i migliori dipendenti, ma accettando contemporaneamente un calo della propria retribuzione (pari a 5,5 milioni di sterline nel 2016 contro gli 8,7 milioni dell’anno precedente). Una ricetta che in Italia in pochi, purtroppo, hanno seguito: ci riuscirà Mps?
Luca Spoldi