Economia
Mps-Mediobanca, da Nagel a Milleri: chi sono tutti i protagonisti del risiko bancario
Tutti gli attori coinvolti nell'ops lanciata dal Monte su Mediobanca. I ritratti
Mps-Mediobanca, il duello tra colossi: ecco chi sono i protagonisti dietro la sfida bancaria?
Mps su Mediobanca: da un lato Lovaglio, veterano settantenne alla guida di Monte dei Paschi di Siena, l'uomo che ha contribuito a risanare l'istituto senese. Dall’altro, il sessantenne Nagel, erede della tradizione Mediobanca, due carriere plasmate su obiettivi radicalmente diversi. Ma sono molti altri gli attori sulla scena di quest'operazione: i due alleati di ferro, Caltagirone e Milleri, azionisti in Mps e anche soci di minoranza di Generali, società di cui Mediobanca è il principale azionista, che da anni provano insieme, fin a scalare il gigante delle assicurazioni italiane.
Luigi Lovaglio
Amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena (Mps), Lovaglio è un veterano del settore bancario. Originario di Potenza e vicino ai 70 anni, vanta oltre 40 anni di carriera internazionale in Italia, Polonia e Bulgaria. Entrato in Unicredit nel 1973, è stato protagonista dell’espansione nell’Europa dell’Est, culminata con la guida di Pekao in Polonia. Tra il 2019 e il 2021 ha guidato il Credito Valtellinese (Creval), risollevandolo attraverso una profonda ristrutturazione, che ha reso l’istituto più efficiente e redditizio, fino alla successiva acquisizione da parte del Crédit Agricole.
Con l’approdo in Mps, Lovaglio si è trovato di fronte a una sfida monumentale: salvare la banca più antica del mondo, reduce da anni di scandali, crisi finanziarie e un salvataggio pubblico nel 2017. Nel giro di pochi mesi, il manager ha elaborato un piano industriale ambizioso ma concreto, segnato da un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro. Grazie a interventi mirati come la riduzione dei costi, il miglioramento del margine d’interesse e una razionalizzazione dei crediti deteriorati, Lovaglio è riuscito a riportare stabilità e fiducia nell’istituto senese. Ma il suo obiettivo non si ferma qui: oggi punta a una fusione che possa consolidare il sistema bancario italiano, e non esclude Mediobanca come possibile partner.
Alberto Nagel
Più giovane di undici anni, incarna una leadership diversa, ma altrettanto incisiva. Laureato alla Bocconi, entra in Mediobanca nel 1991, a per poi diventare direttore generale dell'istituto nel 2003 e consigliere delegato nel 2007, e dove percorre tutte le tappe interne fino a diventare amministratore delegato nel 2008. In eredità riceve un’istituzione radicata nel tradizionale ruolo di merchant bank e nel controllo delle partecipazioni industriali. Nella sua veste ha guidato la trasformazione di Mediobanca da banca d'affari e holding di partecipazioni con in mano ancora oggi il gioiello Generali - dove Nagel in passato ha ricoperto sia il posto di sindaco sia di vicepresidente - in un gruppo attivo nel wealth and asset management, prima con Banca Esperia, e a seguire con CheBanca! ribattezzata Mediobanca Premier.
Nagel intuisce presto che per competere serve una trasformazione. Sotto la sua guida, Mediobanca diversifica le sue attività, rafforzando il wealth management, il consumer banking e riducendo progressivamente il peso delle partecipazioni storiche. Ma Generali rimane la “gallina dalle uova d’oro” dell’istituto, spostando il focus su una clientela internazionale e su servizi moderni. Nonostante le tensioni con gli azionisti di peso come Delfin di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, Nagel mantiene la rotta, grazie al sostegno degli investitori istituzionali e ai risultati conseguiti.
Francesco Gaetano Caltagirone
Imprenditore romano e simbolo del capitalismo italiano, vanta una carriera che spazia da settori come l’immobiliare e la finanza all’editoria e ai grandi lavori. Fondatore di un vero e proprio impero familiare, ha creato un gruppo che oggi comprende quattro società quotate e numerose altre realtà non quotate, operanti in settori che vanno dal cemento all’editoria, fino ai lavori pubblici e alla finanza. Caltagirone è anche editore di testate di rilievo come Il Messaggero di Roma, Il Mattino di Napoli, Il Gazzettino di Venezia, Il Corriere Adriatico, Il Nuovo Quotidiano di Puglia e il quotidiano digitale Leggo. Dal 2010 al 2022 ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Assicurazioni Generali, dove è oggi uno dei principali azionisti, ed è un azionista di spicco anche in Mediobanca, Anima Holding e Acea, la multiutility del comune di Roma. Nel 2006, il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. È inoltre presidente dell’Associazione Amici della Luiss e, dal 2006 al 2012, vicepresidente della Banca Monte dei Paschi di Siena. Annche la sua famiglia gioca un ruolo chiave nella gestione del gruppo: suo figlio Francesco è alla guida di Cementir Holding dal 1996, Alessandro dirige le attività immobiliari, ricoprendo ruoli nel cda di Acea e recentemente anche in quello di Mps, mentre Azzurra è vicepresidente della holding di famiglia e presidente di Caltagirone Editore.
Francesco Milleri
Presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica e Delfin, è l’erede naturale della strategia di Leonardo Del Vecchio, il manager che ha consolidato il colosso delle lenti e degli occhiali, dando una nuova direzione a un impero che va oltre il settore ottico. Dal luglio 2022, subito dopo la morte di Leonardo Del Vecchio, è presidente della cassaforte lussemburghese Delfin, come voluto dal fondatore. Con il suo ingresso al vertice della holding di famiglia, Milleri ha preso il posto di Del Vecchio, mentre Romolo Bardin ha mantenuto la gestione operativa della holding. Delfin, con le sue quote suddivise equamente tra gli eredi di Del Vecchio, compresa la vedova Nicoletta Zampillo e i figli, continua a giocare un ruolo fondamentale, non solo nel consolidamento del gruppo EssilorLuxottica ma anche nelle operazioni che hanno portato Delfin a diventare il maggiore azionista di Mediobanca, con una partecipazione che si avvicina al 20%. Un’eredità strategica che Milleri sta portando avanti con determinazione e visione.