Economia
Mps, uscita entro giugno: il Tesoro fissa la data. L'addio avverrà in due fasi
Decisiva sarà la scadenza delle elezioni europee. Ecco perché l'exit avverrà in più passaggi: la strategia del governo
Mps, l'uscita in concomitanza con le Europee. Il governo si prepara alla privatizzazione
Il Tesoro ha deciso, entro giugno del 2024 ci sarà l'uscita da Mps. La data indicata non è casuale perché la privatizzazione della banca di Siena dovrebbe entrare nel vivo proprio a ridosso delle elezioni Europee. Il ministero dell'Economia - si legge su Milano Finanza - ha deciso di accelerare e a breve potrebbe nominare gli advisor per gestire l’operazione. Prima mossa il collocamento del 10%. La scadenza già appuntata sull'agenda di alcuni banker che frequentano la city milanese è giugno 2024. Entro quella data il governo italiano vuole smarcare il dossier Mps, una delle partite più spinose che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha ricevuto in eredità dai propri predecessori.
Tornando alla questione degli advisor - prosegue Milano Finanza - le nomine dovrebbero avvenire già nei prossimi giorni e il motivo sarebbe dovuto all'esigenza di sostituire gli studi legali che si stavano occupando in precedenza del processo di dimissioni della quota, i cui mandati sono scaduti ormai da oltre un anno. La exit dovrebbe avvenire in due fasi. In prima battuta il Tesoro potrebbe collocare una quota compresa tra il 5 e il 10%.
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Considerando un prezzo di mercato attorno ai 3€ (oggi le azioni quotano in borsa a 2,68 per una capitalizzazione complessiva del gruppo di 3,37 miliardi) e uno sconto del 10%, l'operazione potrebbe fruttare all'azionista tra i 170 e 350 milioni. Il secondo passaggio sarà quello più impegnativo, servirà un partner bancario che rilevi la quota di maggioranza di Mps. I nomi sono sempre gli stessi, quelli su cui specula di più il mercato: su tutti Unicredit e Bpm.