Economia
Mutui, tassi variabili in calo. Ma è il fisso a convenire davvero. Le simulazioni
Rate mensili più leggere, ma nonostante il calo dei tassi variabili la maggior parte dei consumatori continua a preferire il tasso fisso
Mutui, tasso fisso o variabile? Ecco quale conviene di più
Dall’inizio dell’anno, la Bce ha tagliato i tassi d’interesse per ben tre volte. Questi tagli influenzano positivamente i tassi Euribor, che determinano i tassi dei mutui variabili, portando a una riduzione della rata mensile di circa 20 euro per un mutuo di 150.000 euro esteso su 20 anni.
L'Euribor a 1 mese è ora al 3,44%, in calo rispetto al 3,82% di maggio e al 3,87% di gennaio. Il TAN medio per mutui variabili a 20 e 30 anni è sceso di oltre mezzo punto percentuale da giugno, situandosi al 4,35% a settembre.
Nonostante il calo dei tassi variabili, la maggior parte dei consumatori, il 99,6% secondo MutuiOnline, continua a preferire il tasso fisso, che con un TAN medio del 2,96%, rimane notevolmente più conveniente rispetto al variabile. Si prevede che le politiche a medio termine della BCE possano riequilibrare la convenienza tra tassi fissi e variabili entro la fine del 2025, specialmente se la BCE dovesse decidere ulteriori tagli di 25 punti base ciascuno.
La crescente popolarità della surroga dei mutui riflette anche un aumento nella durata media dei mutui, ora a 24,3 anni, e un incremento dell'importo medio richiesto dai consumatori, che passa a 139.264 euro nei primi 9 mesi del 2024, segno di un mercato in buona salute. Il rapporto Loan To Value mostra una crescita sia nelle richieste, dove raggiunge il 68,5%, sia nelle erogazioni, al 66,2%.
Infine, i mutui green continuano a offrire tassi vantaggiosi rispetto ai tradizionali, con il miglior tasso fisso per i mutui green che si attesta al 2,55% su un importo di 150.000 euro a 20 anni, risultando in una rata mensile inferiore rispetto ai mutui standard.