Economia

Nocciole: la produzione di un'eccellenza italiana travolta dal maltempo

Un duro colpo per il nostro Paese, primo in Europa e secondo al mondo. L'allarme di Agrinsieme

E' allarme per la produzione di nocciole: siamo i secondi al mondo, ma i problemi meterorologici e fitosanitari stanno causando un calo molto sensibile

Da alcuni anni si registra un exploit della coltura del nocciolo in Italia, secondo produttore mondiale dopo la Turchia e primo europeo. Dal momento che le nocciole incontrano sempre più il favore del consumatore attento alla salute e al benessere, c’è stato un aumento di circa 5 mila ettari investiti, dal 2018 ad oggi. Nonostante ciò, le previsioni per la campagna corilicola nazionale 2021-2022 registrano un vistoso calo produttivo negli areali vocati: -55% in Piemonte, -70% in Lazio e Campania e addirittura -80% in Sicilia. Lo ha sottolineato il coordinamento di Agrinsieme, che è intervenuto oggi all’annuale incontro bilaterale sulle nocciole tra i Paesi dell’Unione Europea e la Turchia.


La bilaterale è un appuntamento importante per l’approfondimento degli andamenti produttivi del settore e per il confronto sull’armonizzazione delle regole fra UE e Turchia, pone in evidenza il Coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, informando che alla riunione hanno preso parte delegazioni di Turchia, Italia, Francia, Spagna e rappresentanti della DG Agri della Commissione Europea.


Sul calo produttivo - ad avviso di Agrinsieme - hanno pesato i sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico e l’anomalo andamento meteo, caratterizzato da gelate primaverili, prolungata siccità, temperature superiori alla media stagionale e scarsa impollinazione, ma anche altri fattori, quali i danni dagli attacchi parassitari di cimice asiatica e cimice del nocciolo e quelli causati dalla fauna selvatica alle colture. Da una parte, quindi, il forte calo produttivo, dall’altra l’incremento dei costi di produzione.


Tutto ciò - conclude il Coordinamento - sta intaccando in modo preoccupante la redditività delle imprese, anche se nonostante questi fattori avversi la qualità delle nocciole è buona, i prezzi sono in recupero e l’andamento degli investimenti corilicoli resta in costante crescita soprattutto nelle aree di nuova coltivazione, quali Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Basilicata e Calabria.


Da quanto emerso nell’incontro bilaterale, per l’Italia le previsioni di produzione di nocciole in guscio per la campagna 2021/2022 sono per l’Italia di circa 45.000/48.000 ton (a fronte delle 136 mila della scorsa annata); in calo anche Francia e Spagna. Turchia in aumento (il ministero dell’Agricoltura di Istanbul stima un raccolto di 700 mila tonn a fronte delle 665 mila tonn della campagna precedente). Le previsioni di consumo mondiale sono in crescita.