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Economia
Nomine, dalla Lega un siluro contro Eni ed Enel: "Serve un cambio di passo"

Nomine, la Lega all'attacco di Eni ed Enel

Colpo di scena nella partita delle nomine. La Lega entra sul tavolo da gioco e lo fa usando la mazza chiodata. In una nota emessa da alcuni esponenti del Carroccio, infatti, si legge che “l'Italia deve mostrarsi all'altezza delle sfide più delicate, a partire dalla politica energetica su cui il governo è particolarmente attento. È bene sottolineare che anche le grandi aziende di Stato come Eni ed Enel devono cambiare profondamente le loro politiche e il loro approccio alla modernità. Serve un cambio di passo”. 

Si attendono adesso repliche dalle altre anime della coalizione. Stupisce, in particolare, che si sia voluto mettere in discussione il vertice di Eni, con Claudio Descalzi che era da tempo dato per certo al timone del cane a sei zampe per un quarto mandato. Sembra che la partita a scacchi, con questa bordata (che segue quella di Matteo Salvini contro Enel e Tim), sia ufficialmente iniziata. Qual è la posta in gioco? Manco a dirlo, il potere.

Ma in questo caso l’obiettivo è riequilibrare un esecutivo che pende sempre più verso Fratelli d’Italia, pronti a fare l’en plein nelle nomine delle partecipate. Sembra dunque che la Lega voglia tornare a fare la voce grossa, probabilmente sparigliando le carte: se Eni dovesse essere – come appare scontato – appannaggio di Descalzi, ecco che nella partita di Enel la cosa si fa molto più interessante.

Che Francesco Starace non rimarrà al timone della società di Viale Regina Margherita appare sempre più scontato. Il punto è: chi lo sostituirà? Si era parlato con insistenza dell’attuale ceo di Terna, Stefano Antonio Donnarumma, che avrebbe ricevuto una promessa (e un’investitura) da Giorgia Meloni già nel 2021. Ma ora si moltiplicano le possibilità: si parla, ad esempio, dell’ad di Iren Gianni Vittorio Armani. Senza contare che potrebbero essere prese in considerazione anche delle soluzioni interne, come il ceo di Enel X Francesco Venturini. Fonti vicine al Carroccio spiegano ad Affaritaliani.It che non si tratta di una richiesta di poltrone ma, piuttosto, di cambiamento. "Gli elettori del centrodestra - raccontano - si attendono discontinuità rispetto al passato".

La Lega guarda sorniona, la partita delle nomine, che si concluderà ufficialmente il 31 marzo, è iniziata. 

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