Nomine pubbliche, la carica dei 350. La rete del potere di "Salvimaio"
Sono da rinnovare i vertici di Cassa depositi e prestiti e Rai, ma anche dell’Antitrust e dell’Autorità per l’Energia. In più al Tesoro è atteso il nuovo dg
Il nuovo governo giallo-verde M5S-Lega non è ancora nato, ma sul tavolo del futuro premier già si stanno accumulando da mesi alcuni dossier particolarmente “caldi”, a partire dalle nomine in aziende a partecipazione statale ed authority di settore.
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Dalla Cassa depositi e prestiti (e controllate come Cdp Immobiliare e Cdp Investimenti Sgr), in scadenza in giugno, alla Rai, che dovrebbe rinnovare i vertici ad agosto (assieme a quelli di Rai Pubblicità e ai collegi sindacali di RaiCome RayWay), dai vertici di Antitrust, dove il il presidente Giovanni Petruzzella ha annunciato che lascerà il suo incarico a ottobre (un mese prima della scadenza naturale) a quelli dell’Autorità per l’Energia, la lista è già corposa.
Alcune nomine fatte “in extremis” dal governo Gentiloni (per i vertici di Telespazio, Saipem e Simest) l’hanno leggermente sfoltita, ma entro l’anno sono destinati a scadere il Cda di Eur Spa (la società immobiliare controllata dal Tesoro nata nel 2000 dalla trasformazione dell’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma), del Gestore dei servizi energetici Gse Spa, di Investimenti immobiliari italiani (Invimit) Sgr e di Società Generale d’Informatica - Sogei Spa.
Da rinnovare anche il Cda (e il collegio sindacale) di Centostazioni, quelli di Italia Turismo e di Manifattura Tabacchi, e il collegio sindcale di Banca del Mezzogiorno - Medio Credito Centrale.
Più in là si parlerà, sempre che il sodalizio tra Lega e M5S duri tanto a lungo, del rinnovo dei vertici di Snam, di Italgas, di Fincantieri (tutti in scadenza nel 2019), poi eventualmente, nel 2020, delle poltrone apicali di Eni e di alcune sue controllate (come Eni Fuel, Eni Power, Eni Progetti, Eni Servizi, Eni Angola o Eni Corporate University), Enel (con pure Enel Energia, Enel Produzione, Enel Trade, piuttosto che e-Distribuzione), Terna, Poste Italiane (con anche le controllate Poste Welfare Servizi e il collegio sindacale di Postel), Leonardo, Mps, Enav, Nucleco, ma anche dell’Anas, di Cisalpino, di Blueferries, di Ttp (Trans tunisian pipeline).
In tutto, considerando anche i collegi sindacali, da qui al 2020 le nomine da effettuare sono circa 350. Oltre alle partecipazioni pubbliche e ai vertici delle autorità di settore vi sono anche alcune posizioni di vertice ai ministeri, come nel caso del direttore generale del Tesoro, dove l’attuale titolare (Vincenzo La Via, nominato il 23 marzo 2012) ha visto di fatto scadere il proprio mandato da metà maggio e dovrà essere sostituito entro 60 giorni dall’insediamento del nuovo governo.
(Segue...)