Economia
"Non sciopereremo il 10, faremmo ridere i polli. Ma sui taxi Urso disastroso"

Il presidente di Federtaxi ad Affari: "Il decreto è una brutta copia di quello Bersani". E su Selvaggia Lucarelli...
Il presidente di Federtaxi Cisal Campagnolo: "A Milano Sala non vuole aiutarci sulla doppia guida"
"Noi non aderiremo allo sciopero dei tassisti del 10 ottobre prossimo: faremmo ridere i polli". Massimo Campagnolo, presidente del Consorzio Taxi Malpensa e presidente nazionale Federtaxi Cisal, parla ad Affaritaliani.it spiegando quali siano i motivi per cui la categoria è agitata ma anche perché il sindacato che guida ha scelto di non partecipare alla protesta di martedì prossimo. Partendo dal fatto che l'attuale decreto in discussione, che dovrebbe riorganizzare la gestione di un servizio mai come ora in affanno, ai tassisti non piace perché ricalca a grandi linee quello di Pierluigi Bersani nel 2006.
Campagnolo, perché non sciopererete il 10?
Stiamo scrivendo una lettera da spedire al Ministro dei Trasporti, per avere chiarimenti sul decreto che stanno portando avanti. Abbiamo chiesto di essere ricevuti con la massima urgenza ma non riteniamo opportuno fermarci: faremmo ridere i polli a stoppare il nostro servizio mentre mancano i taxi e non si arriva a una soluzione comprensibile, aumentando quindi il disagio. Questo decreto è nebuloso, e mi immagino che lo sia anche per i sindaci che, ricordiamoci, sono quelli che hanno l'ultima parola. Prevedo strascichi legali, senza dimenticare che quasi tutto è nelle more del decreto attuativo che, inevitabilmente, farà decadere buona parte delle norme. Sarà un provvedimento inutile, a parte quello che riguarda le doppie guide.
Perché dice che i sindaci saranno i più arrabbiati?
Partiamo dall'assunto che sono finiti i soldi per l'amministrazione comunale e i primi cittadini stanno tagliando. Pensi che hanno aperto la linea della metropolitana Linate-San Babila, hanno eliminato il pullman che faceva la stessa tratta. Ebbene, molte persone neanche sanno dell'esistenza del nuovo servizio e, arrivando in aeroporto, pensano che non ci sia altro modo per arrivare in centro se non con il taxi. Poi ci sia lamenta che mancano le vetture.
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Non è che ci si lamenta, è un dramma quotidiano da Nord a Sud... forse servirebbero nuove licenze?
Certo, c'è ancora l'onda lunga del turismo, anche se lentamente la situazione si sta normalizzando. Ma smettiamola di dire che non vengono emesse nuove licenze perché i tassisti non vogliono. Con la legge 21 del 1992 i poteri sono interamente in mano ai sindaci, che possono emettere tutte le licenze che vogliono. Non è un problema di liberalizzazione, ma di gestione delle cosiddette doppie guide. Si possono anche emettere licenze sostitutive, che coprono i buchi. Ma nel decreto si dice che queste licenze emergenziali possono durare fino a un anno in base a eventi particolari. Lei mi sa indicare una manifestazione che dura un anno? Le Olimpiadi? L'Expo? Nessuna di queste ovviamente.
Ci spiega meglio di che cosa si tratta il meccanismo della doppia guida?
Si tratta molto semplicemente di un affitto della durata di un turno della propria vettura a un altro professionista. La colpa però è anche del sindaco di Milano che ha scelto di non adeguarsi. Il bacino aeroportuale ha 47 comuni, Milano è l'unica che ha scelto di non adeguarsi. E così ci stupiamo che la sera manchino i taxi...
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Però torniamo a bomba sulla questione licenze: un tassista spende un sacco di soldi per comprarne una, ovvio che non gradisca la liberalizzazione o il conferimento a prezzi ridotti
Guardi, il mio ragionamento è semplice: è giusto che qualcuno possa partecipare al bando e avere la licenza gratuita. Ma attenzione: per avere il criterio dell'urgenza questo decreto ha scritto che i bandi devono essere a pagamento, seppur con una cifra inferiore. Se io fossi un sindaco non lo guarderei neanche, andrei avanti soltanto con quelle gratuite. Di più: c'è anche un conflitto di attribuzioni. La riforma del titolo Quinto della Costituzione, infatti, prevede che il potere in materia di trasporti sia in capo alle Regioni. Il ministro Urso invece si è intromesso e ha realizzato un decreto che è la brutta copia di quello fatto da Bersani.
Altra polemica sui tassisti: siete cari e infatti guadagnate in media (secondo gli ultimi dati) anche 3-4.000 euro al mese.
Mettiamola così: il nostro non è un servizio per tutti. Copriamo all'incirca il 3% dell'esigenza di trasporti delle città. È normale che abbiamo un prezzo superiore a quello dei mezzi pubblici, invece i cittadini che - giustamente - si lamentano per la scarsità di vetture dimenticano troppo facilmente che vorrebbero anche pagare prezzi completamente fuori mercato. A Milano il prezzo è di 1,17 euro al Km, a Parigi siamo intorno ai 2. Quindi la polemica è piuttosto sterile... Anche la nuova viabilità non ci aiuta: le ciclabili che sono state costruite a Milano rendono il nostro servizio molto più lento e, quindi, molto più costoso.
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Ci spiega come si compone la tariffa?
Prendiamo le tabelle Aci e ad esse aggiungiamo un guadagno chilometrico, che copre i costi di gestione dell'auto, e orario che va a remunerare il tassista. Da Malpensa a Milano sono più di 50 km, per i quali veniamo pagati a tariffa fissa 110 euro. Lei deve pensare che da questi 110 euro bisogna togliere: il costo dell'autostrada, quello della benzina, l'usura del veicolo. E che mediamente quando ci rechiamo a Malpensa e ci mettiamo in coda possiamo anche aspettare tre ore. Significa che lavorando quattro ore prendiamo 110 euro da cui togliere le spese ma su cui paghiamo integralmente le tasse.
Voi tassisti però siete visti come reazionari: siete contro Uber, contro gli Ncc, contro i pos: Selvaggia Lucarelli più di una volta ha ripreso sui colleghi che si rifiutavano di far pagare con le carte...
Le mele marce ci sono sempre, però la Lucarelli ogni volta che prende un taxi accende la videocamera. L'ha fatto anche con me. Sarebbe giusto che, oltre a stigmatizzare i colleghi truffaldini che devono essere segnalati e giustamente puniti, raccontasse anche che percentuale di vetture ha garantito come da regolamento di pagare con il pos. Tra l'altro, l'assenza di questo dispositivo in macchina porta alla sospensione per sette giorni della licenza da parte del Comune. Gli strumenti sanzionatori ci sono, ma non mi va di dire che la categoria è malata.
Però contro la concorrenza di Uber vi siete schierati, no?
Sì, ma per evitare la concorrenza sleale. Nel 2019 il governo giallo-verde aveva realizzato una legge per la quale gli Ncc dovevano operare sul territorio provinciale, partendo da una rimessa. Invece Uber non parte da una rimessa, ma dalla strada: quindi chiunque può arrivare da Vicenza, Torino o chissà quale altra città e operare nell'area comunale, palesemente in modo poco limpido. Stiamo chiedendo che le regole valgano per tutti perché si tratta di servizi complementari al nostro, non sovrapponibile. Ma nel frattempo ci sono app come FreeNow che stanno cannibalizzando il sistema e ci costringeranno a lavorare a cottimo. Non vogliamo arrivare a questo punto ma le regole che valgono per noi devono valere anche per gli altri: chi acquista una licenza di taxi non può cederla prima di cinque anni e, quando la vende, non può acquistarne altre per un lustro.