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Caro materiali, Riva: “Attuare riequilibrio contrattuale dinamico”

Francesca Biasone

Paolo Riva, Vice Presidente alle Opere Pubbliche di Assimpredil ANCE, racconta in un'intervista la crisi in atto nel settore delle infrastrutture

Caro materiali: ecco perché i rincari stanno determinando una crisi nel settore delle infrastrutture

Il tema del caro prezzi sui materiali e sulle materie prime per l’edilizia preoccupa l’intera filiera della costruzione. L’allarme è stato lanciato da più parti e riguarda ormai ogni singolo cantiere, alle prese con la gestione dei contratti di appalto in corso d’opera. L’aumento esponenziale sia dell’energia che delle materie prime stanno di fatto mettendo in ginocchio un settore che, dopo la pandemia, cercava di rialzarsi: la guerra Russo-Ucraina ha reso però impossibile una situazione già difficile ed estremamente delicata. Il conflitto sta esasperando l’approvvigionamento delle materie prime, alcune indispensabili per la costruzione. Moltissime le aziende del settore che cercano di farsi sentire per far capire la condizione in cui imperversano, chiedendo al Governo di intervenire e venire incontro alle loro richieste per non arrivare al rallentamento delle opere previste dal PNRR e dagli altri Fondi: pena una minore riqualificazione urbana e crescita economica.

L’intervista di affaritaliani.it a Paolo Riva, Vice Presidente alle Opere Pubbliche di Assimpredil ANCE

 

Per quanto riguarda nello specifico il settore dei lavori pubblici, le misure adottate dal Governo esistono ma sono insufficienti alla ripresa e così i cantieri rischiano di bloccarsi. Il Superbonus ha riguardato solo in parte il settore, in quanto rivolto principalmente al mondo dei privati. Lo ha chiarito nel corso dell’intervista il Dottor Paolo Riva, Vice Presidente alle Opere Pubbliche di Assimpredil ANCE, affermando che in realtà il Superbonus ha avuto un impatto negativo per le imprese: “Il settore delle infrastrutture formalmente non è stato interessato appieno dal discorso del Superbonus perchè fondamentalmente si riferiva a tutto ciò che sono le costruzioni private, condomini ecc. L’impatto più ‘devastante’ che ha avuto il Superbonus nel settore delle imprese è stato quello di aver generato una massa di aziende che sono sorte proprio in virtù del Superbonus, senza avere però una base sia storica sia qualificata”.

Secondo Riva, il problema del caro prezzi e conseguente crisi del settore delle infrastrutture attanaglia tutte le regioni italiane, anche se non in egual misura. La pandemia da Covid-19 ha reso più complicata la situazione, ma ha avuto un impatto marginale rispetto a quello che ha avuto e sta avendo l’attuale guerra in Ucraina: “La guerra in Ucraina ha portato a delle situazioni di rincaro dell’energia esasperate che per alcuni specifici settori ha determinato una crisi mai vista, crisi a cui ad oggi non c’è una soluzione da parte dello Stato”, ha commentato Riva.

Il Vice Presidente alle Opere Pubbliche ha affermato che tale collasso del settore ha portato sostanzialmente ad un “fermo” degli appalti che erano in corso e di quelli che vogliono proporsi sul mercato. Lo Stato ha concentrato i sui decreti sul “raggiungimento di adeguamenti rispetto alle sole materie prime”, dimenticando che questo aspetto da solo non può risanare le aziende, perché parte di un discorso più ampio che riguarda i semilavorati.

Secondo il Dottor Paolo Riva le soluzioni per contrastare la crisi in atto ci sono e vanno attuate al più presto: esse dovrebbero riguardare principalmente un riequilibrio del prezziario a cui le imprese sono obbligate per contratto a dover rispettare per le opere pubbliche, come avviene in altri Pesi europei. Inoltre per Riva un passo in avanti sarebbe la costruzione di un dialogo fra le stazioni appaltanti e le imprese, protagonisti del settore, per confrontarsi sul problema e sviluppare delle soluzioni. Su quest'ultimo aspetto si sta lavorando: Riva ha spiegato che in provincia di Milano si sta creando un dialogo con degli enti che operano a livello regionale, creando un importante confronto per cercare di evitare sia l'ingessamento delle stazioni appaltanti che il fermo delle imprese.

Infatti, nel corso dell’intervista, il Vice Presidente per Assimprendil ANCE ha commentato: “Si dovrebbe attuare un sistema di riequilibrio contrattuale dinamico: mi riferisco a tutti i prezziari a cui noi siamo obbligati contrattuariamente a rispettare nell'ambito delle opere pubbliche. Altri Stati come Francia e Spagna hanno un sistema di riequilibrio contrattuale dinamico riferito a degli indici, ovvero hanno una sorta di revisione prezzi che è costante durante tutto il periodo dello svolgimento dell'opera. Di conseguenza ci sono queste variazioni che vengono registrate attraverso un paniere dedicato ben definito con cui viene riattualizzato il compenso sia in positivo che in negativo. Questo sistema in Italia non esiste, ma è importante che ci sia una revisione prezzi costante perchè questo protegge tutto ciò che è l'esecuzione del contratto indipendentemente dai momenti storici che si possono verificare".