Corporate - Il giornale delle imprese

Coronavirus: dai dipendenti di Bayer oltre 50.000 euro alla Protezione Civile

L'iniziativa fa seguito alle donazioni dell'azienda, che prosegue lo smart working. L'a.d. Monica Poggio: "Un senso di responsabilità che ci rende orgogliosi"

Emergenza Sanitaria COVID-19: in Bayer Italia promossa una raccolta fondi dei dipendenti a sostegno della Protezione Civile Nazionale, a cui verranno offerti oltre 50.000 euro

Dopo la donazione di un milione di euro a Regione Lombardia per aiutare gli ospedali del territorio con l’acquisto di macchinari salvavita, altre azioni concrete nella lotta al Coronavirus arrivano direttamente dai dipendenti di Bayer Italia.

In accordo con le rappresentanze sindacali aziendali è stata infatti avviata una raccolta fondi da destinare alla Protezione Civile Nazionale, in prima linea nella lotta alla pandemia.

Ciascun dipendente ha potuto contribuire alla raccolta offrendo un numero di ore lavorative della propria giornata.

Il ricavato, pari a quasi 3.700 ore, è di oltre 50 mila Euro e verrà offerto al Fondo della Protezione Civile per il sostegno delle famiglie degli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Coronavirus. 

Questa iniziativa si aggiunge a quella promossa dal CRAL aziendale che, con un gesto di solidarietà per ringraziare il personale sanitario in prima linea nella lotta contro il virus, ha contribuito con una donazione al sostegno di Croce Rossa italiana, Policlinico Ospedale Maggiore di Milano, ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano e ASST Rhodense di Garbagnate Milanese.

"Una risposta straordinaria che nasce spontaneamente dal desiderio dei nostri dipendenti di offrire un aiuto  concreto. Un senso di responsabilità collettivo che ci rende particolarmente orgogliosi”, commenta l’Amministratore Delegato di Bayer Italia Monica Poggio.

"L’azienda ha riservato assoluta attenzione ai collaboratori sin dall’inizio di questa drammatica emergenza, ponendo la salvaguardia della loro salute al centro delle decisioni".

"Così, anticipando le misure di contenimento previste dal Governo, l’azienda ha sospeso le attività commerciali e di informazione medico-scientifica e avviato immediatamente per il personale della sede di Milano e la rete esterna l’adozione dello Smart working che, anche dopo il 4 maggio, rimane confermato".

“Una scelta di responsabilità nei confronti dei nostri collaboratori e delle loro famiglie – continua Monica Poggio e verso le città, a supporto di un modello di mobilità sempre più sostenibile”.

Con lo stesso spirito, già all’inizio dell’emergenza, Bayer ha attivato una Copertura Assicurativa a favore dei dipendenti che offre garanzie e servizi di assistenza di ricovero e post ricovero da COVID-19, in linea con i principi di attenzione che il Gruppo manifesta in ogni circostanza.

Ai dipendenti, la cui presenza è invece essenziale come nel caso degli stabilimenti di Filago (Bergamo) e Garbagnate Milanese – quest’ultimo chiamato ad assicurare a ciclo continuo la produzione farmaceutica in un momento di grande emergenza - sono state garantite sin da subito misure di prevenzione e sicurezza, come ad esempio la misurazione della temperatura agli ingressi, il mantenimento della distanza minima nelle aree comuni, l’intensificazione del servizio sanitario interno dedicato e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali durante la permanenza nello stabilimento.

In questo scenario inedito e imprevisto, sono state rapidamente organizzate attività di formazione a distanza finalizzate al rafforzamento delle competenze digitali, allo sviluppo della leadership in remoto e alla gestione di aspetti emotivi.

“Accrescere il senso di appartenenza e rafforzare una vicinanza virtuale: con questi sentimenti abbiamo lanciato #SempreInsieme”, conclude Monica Poggio. “Una sorta di piazza comune che consente ai dipendenti di unirsi virtualmente in chat e ricostruire l’ambito sociale in cui lavorano usualmente, abbinando cosi l’attività professionale ai momenti di socializzazione tipici di tutti i team che lavorano bene insieme con responsabilità e senso di squadra, colmando cosi le distanze”.