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Fibra ottica: motore di crescita per startup come Serenis e Up2You
L’Europa supera gli Usa nella creazione di startup: 14mila nuovi fondatori contro 13mila
Dalla terapia online alla greentech, la startup accelera sulla fibra ottica
Questo rappresenta un segnale positivo, in un panorama di contrazione globale. I dati forniti dal report "State of European Tech 2023", pubblicato annualmente dal fondo Atomico, ci dicono, infatti, che gli investimenti nel settore europeo della tecnologia sono scesi a 45 miliardi di euro: un calo del 45 per cento, in linea con la media mondiale che è scesa del 39 per cento.
Numeri che tuonano come un monito per l’Unione Europea, che ha deciso di rendere prioritario l’investimento in tecnologie. Uno degli obiettivi strategici principali dell'Ue è infatti rafforzare la competitività della sua economia sostenendo il cambiamento, in linea con la trasformazione verde e quella digitale che devono andare in parallelo, tanto che proprio l’UE parla esplicitamente di “decarbonizzazione digitale”: le reti di TLC come abilitatori dell’evoluzione green.
Una trasformazione digitale che, oggi, passa soprattutto attraverso lo sviluppo di nuove reti di telecomunicazioni in fibra ottica. Parliamo della cosiddetta rete FTTH, un acronimo che stiamo imparando a conoscere: letteralmente “Fiber To The Home”, cioè “fibra fino a casa”. Una tecnologia che in Italia si identifica soprattutto con Open Fiber: prima azienda del Paese a puntare sulle infrastrutture FTTH e oggi leader del mercato domestico. In base agli ultimi dati comunicati da AGCOM, infatti, circa il 60% di chi naviga su FTTH lo fa, infatti, sulla rete di Open Fiber.
L’Italia, con 0,93 miliardi di dollari di investimenti, oltre 78 mila persone impiegate e più di 40 mila aziende appartenenti al comparto, ha un settore tecnologico vivace e, nel report di Atomico, si piazza al quinto posto in Ue per creazione di startup e al settimo posto per aziende tecnologiche finanziate.
Fibra ottica: Pilastro della rivoluzione digitale
Il legame fra startup tecnologiche e fibra ottica si conferma vincente. La connessione interamente in fibra fino agli edifici, senza tratti in rame, è, infatti, un’esigenza imprescindibile quando si necessita di performance e sicurezza per scambiare grandi quantità di dati. Lo è, ad esempio, per le dieci giovani aziende che Linkedin ha incoronato come le realtà imprenditoriali più interessanti del Paese, nella sua Top Startups 2023.
Fra le dieci migliori c’è Serenis, una startup tecnologica che offre percorsi di psicoterapia, di coaching e di supporto psicologico in videochiamata utilizzando i dati e gli strumenti digitali per migliorare l’efficacia delle terapie. Headquarter a Milano connessa con la fibra di Open Fiber, gli appuntamenti sono rigorosamente online. I professionisti lavorano da dove vogliono, purché abbiano un computer e una connessione solida, stessa cosa vale per i pazienti.
“Dove non c’è internet noi non arriviamo”, spiega Daniele Francescon, co-fondatore insieme a Silvia Wang della start up tecnologica. “E grazie alla connessione arriviamo dove non c’è un terapeuta nel raggio di 50 km per esempio. I nostri 1200 psicoterapeuti hanno bisogno di una connessione veloce, fluida e stabile, fondamentale per assistere virtualmente persone che non possono o vogliono frequentare un terapista di persona: pazienti con disagio, che non escono di casa, che non vogliono essere visti, persone con disabilità”.
“Il mondo fisico per noi non esiste, quindi senza connessione non esisterebbe tutto questo”, spiega Francescon, sottolineando che il 40 per cento dei pazienti di Serenis ha meno di 26 anni ed è dunque nativo digitale. Su dieci persone che usano Serenis, sette non hanno mai fatto terapia prima: un dato che ci dice chiaramente che non c’è stata una sostituzione tra fisico e virtuale.
“Serenis ha intercettato un bisogno che c’era e per mille motivi non trovava un riscontro”, spiega Francescon. E si tratta di una tappa importante nel percorso più ampio che dovrà portarci a considerare la salute mentale una priorità e a non considerare più il disagio psichico uno stigma. “Se di terapia prima si parlava solo nei centri medici, ora si è avviato un processo di normalizzazione, che per esempio nei paesi anglosassoni è già molto avanzato, del disagio e del fatto di farsi aiutare”, spiega Francescon.
Altra realtà segnalata da Linkedin fra le dieci migliori del 2023 è Up2You, una startup greentech che mette a disposizione delle aziende strumenti digitali per misurare, ridurre e compensare le emissioni, oltre che per coinvolgere i dipendenti nelle attività legate alla sostenibilità. La sua mission è ambiziosa: rendere le aziende e le organizzazioni protagoniste nella lotta al cambiamento climatico, fornendo loro servizi e tecnologie innovative. Ed è un’altra sfida dell’attualità quella di colmare la distanza tra la salvaguardia del pianeta e la vita quotidiana, alla luce anche degli storici risultati raggiunti dalla Cop28: la conferenza sul clima di Dubai per la prima volta ha chiesto esplicitamente la riduzione dei combustibili fossili fino al raggiungimento delle emissioni nette zero al 2050.
Up2You nasce da un progetto di tre amici ingegneri aerospaziali laureati al Politecnico di Milano: Lorenzo Vendemini, Andrea Zuanetti e Alessandro Broglia. Quest’ultimo durante un viaggio in Finlandia rimase colpito dal fatto che in hotel si potesse rinunciare al rifacimento della stanza ricevendo in cambio uno sconto. Un gesto semplice e rivoluzionario: a casa non cambiamo lenzuola e asciugamani tutti i giorni, sarebbe uno spreco ambientale ed economico.
“Da questa esperienza è nato il nostro primo servizio che si chiama ‘Non disturbare’", ci racconta Vendemini, "per cui negli hotel nostri clienti si può rinunciare alla pulizia quotidiana della camera per poi ricevere un codice da inserire sul nostro sito e che ci permetterà di piantare un albero. Tutto questo grazie alle partnership con Legambiente e varie startup del turismo”.
Da lì la start up cresce (età media 29 anni, 300 aziende clienti) fino a mettere a punto i software che aiutano le imprese a valutare quanto inquinano, con la strutturazione conseguente di percorsi di formazione e la messa a punto di una strategia di riduzione delle emissioni di CO2. Una strategia totalmente digitalizzata che parte dal suo quartier generale di Milano, connesso con la fibra di Open Fiber: “Abbiamo tanti sviluppatori, lavoriamo molto da remoto, con le video call, e quindi una connessione in fibra che permetta di abbattere la distanza è fondamentale", sottolinea Vendemini, "e così possiamo anche ridurre le trasferte, gli spostamenti in macchina e l’impatto sui nostri dipendenti in coerenza con la nostra mission”.
Traguardi ambiziosi che Open Fiber sostiene mettendo a disposizione delle imprese innovative la propria infrastruttura in fibra ottica FTTH, scommettendo su un futuro sempre più digitale e sostenibile.