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FS, Ferraris: “Oltre al Ponte, in Calabria e Sicilia € 90 mld di investimenti"

di Redazione Corporate

Secondo l'ad di FS Italiane, Italia e Mezzogiorno necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture, che hanno alle spalle 60-70 anni di età

Le dichiarazioni di Luigi Ferraris al Convegno della FIT-CISL “Il Ponte sullo Stretto: Infrastrutture e Trasporti per unire l'Italia”

Il Ponte sullo Stretto si inserisce in un contesto infrastrutturale più ampio, che in Calabria e in Sicilia vedrà il Gruppo FS investire nei prossimi dieci anni 80-90 miliardi di euro per potenziare una rete che porterà benefici all’Italia e all’Europa, vista la centralità del Ponte nel progetto del Corridoio Scandinavia–Mediterraneo delle merci e della Rete Transeuropea di Trasporto TEN-T”.

È quanto ha sottolineato a Messina l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, intervenuto al Convegno della FIT-CISLIl Ponte sullo Stretto: Infrastrutture e Trasporti per unire l'Italia”. Secondo Ferraris l’Italia e il Mezzogiorno necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture che hanno 60-70 anni di età e per farlo “occorre sempre più pianificare i progetti a vita intera, superando la logica dei lotti per accelerare i processi autorizzativi e attrarre sempre più investitori privati come i fondi infrastrutturali e non speculativi, che possono giocare un ruolo centrale nello sviluppo delle opere”.

In questo scenario il Gruppo FS riveste sempre più la funzione di un vero e proprio operatore di sistema che, ha specificato Luigi Ferraris, investirà in Calabria con RFI 35 miliardi, di cui 16 già finanziati, e 14 miliardi con ANAS, tra nuove opere e manutenzione programmata. In Sicilia l’impegno di RFI è di circa 21 miliardi e di oltre 14 con Anas, sempre in nuove opere e manutenzione programmata”. Investimenti che avranno impatti notevoli sia dal punto di vista del traffico passeggeri che da quello delle merci.  Dal punto di vista della logistica, secondo Ferraris, occorre puntare sempre più sull’intermodalità e “sulla connessione con i porti, come quello di Gioia Tauro in Calabria, per premettere alle merci di arrivare in Europa in 10-12 ore”.