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Gruppo FS, lanciata gara da €130 mln per 20 impianti fotovoltaici
Ferraris (Gruppo FS): "L'investimento rappresenterà un vantaggio aziendale importante e un beneficio significativo per tutta la collettività"
Gruppo FS, al via gara da 130 milioni di euro per la costruzione di venti impianti fotovoltaici
Gruppo FS ha lanciato un bando di gara europeo per venti nuovi impianti fotovoltaici, dal Piemonte alla Sicilia, passando per Toscana, Lazio, Campania e Puglia, e un altro bando sarà lanciato il prossimo autunno, per altri quaranta impianti. Entra così nel vivo il programma per la produzione di energia elettrica da fonte green del Gruppo FS Italiane, annunciato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris con il Piano industriale 2022-2031.
Tramite la controllata Ferservizi, FS ha pubblicato un bando di gara sulla Gazzetta ufficiale europea per un valore totale di 130 milioni di euro per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei primi venti impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici, come si legge nel bando, da eseguirsi presso le aree di proprietà del Gruppo FS Italiane limitrofe alle sottostazioni elettriche ferroviarie.
Il progetto rappresenta un passo in avanti importante nell’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili, che permette al Gruppo di pesare meno sul sistema Paese nell’approvvigionamento nazionale da fornitori esteri e di assumere un ruolo attivo nella sfida della transizione ecologica. Già nel 2027, secondo il piano, FS coprirà il 40% del proprio fabbisogno energetico, producendo fino a 2,6 TWh, con un investimento di oltre 1,6 miliardi di euro.
L’amministratore delegato Luigi Ferraris, nel corso della tavola rotonda "La ripartenza: aziende energivore e risparmio intelligente", ha dichiarato: "Noi, come Ferrovie dello Stato, movimentiamo il Paese e siamo grandi consumatori di energia. I primi in Italia, con il 2% del consumo nazionale. Abbiamo quindi una grande responsabilità con il fine di contribuire al risparmio energetico. In tal senso, ci siamo dati l'obiettivo di diventare autoproduttori di energia, il che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile. Già quest'anno abbiamo lanciato una gara e dal 2024 inizieremo a generare energia. Si tratta di un investimento che oltre a produrre un vantaggio aziendale importante, rappresenterà un beneficio significativo per tutta la collettività".
Il bando per i primi venti impianti è stato lanciato da Ferservizi il 9 gennaio scorso: si compone di quattro lotti e copre l’intero territorio italiano, con l’individuazione di apposite aree di proprietà RFI (la società di FS gestore dell’infrastruttura ferroviaria e capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo) e Anas (la società delle strade del Polo Infrastrutture).
Il primo lotto, dal valore di 20 milioni, prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici in tre regioni del Nord Italia: Ostiglia e Padova in Veneto, Strassoldo e Pontebba
Nel corso dell’anno una nuova gara per ulteriori 40 impianti consentirà al Gruppo di erogare già nel 2024 una potenza di oltre 300 megawatt, con l’obiettivo di arrivare a 2 gigawatt nel 2027. Gli impianti saranno tutti connessi ai sottosistemi delle gallerie Anas e alle sottostazioni elettriche di RFI; quindi, la loro produzione immessa direttamente nella rete permetterà di utilizzarla per la trazione dei treni. FS punta a raggiungere nell’arco del Piano Industriale 2022-2031 una produzione di energia dal fotovoltaico pari a circa il 10% di quella attualmente prodotta in tutta Italia dagli impianti a energia solare offrendo così un contributo concreto alla transizione green del Paese.
"Già oggi produciamo energia con impianti sui tetti delle nostre officine, ma ora abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati di spazi disponibili non utilizzati dalla rete ferroviaria o da Anas", ha continuato Ferraris. "Aree che sono vicine alla rete di trasmissione e che quindi possono essere facilmente utilizzate per installare impianti di energia rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico".
Nel piano energetico è previsto un ruolo attivo anche per le stazioni che potranno rinnovarsi in chiave green. Gli investimenti in nuovi impianti fotovoltaici nelle stazioni riguardano l’individuazione e lo sfruttamento di grandi superfici di copertura dei fabbricati, compatibilmente con i vincoli legati a edifici di pregio storico e architettonico. Un primo intervento riguarda un maxi parco fotovoltaico da realizzare in varie fasi sulla copertura del nuovo parcheggio di Roma Termini, da circa 2.100 pannelli solari e una potenza totale di 1 megawatt di picco a regime.
Un’opera con un investimento di circa 2,7 milioni di euro che si estende su una superficie di 10 mila metri quadri e sarà connessa alla rete di distribuzione elettrica in bassa tensione della stazione consentendo di ridurre il prelievo di energia dall’infrastruttura pubblica. Oltre al nuovo parcheggio di Roma Termini, diventeranno ecologiche nei prossimi anni numerose altre coperture, potenzialmente per circa 50 mila metri quadri complessivi di aree nelle grandi stazioni, capaci di coprire il 10% circa dei loro fabbisogni energetici. Già nel corso del 2023 saranno oggetto di specifici studi di fattibilità e attività progettuali ulteriori aree a Roma Termini, la copertura del nuovo parcheggio di Napoli Centrale e spazi a Firenze Santa Maria Novella, con l’obiettivo di avviare la realizzazione dei relativi interventi dall’anno successivo.
Anche le officine per le manutenzioni stanno diventando delle vere e proprie centrali di energia rinnovabile. Si tratta di siti molto grandi, che si estendono anche per 400 metri, dove sull’ampia superficie è possibile installare grandi impianti solari la cui energia alimenta direttamente le utenze e i fabbisogni dei siti stessi. Complessivamente all’interno del Gruppo FS sono stati censite aree per 30 milioni di metri quadri che non risultano più funzionali al servizio ferroviario e che costituiscono una risorsa per sviluppare nuovi progetti di Gruppo sulla sostenibilità e valorizzazione ambientale. L’obiettivo è anticipare di dieci anni la data del 2050 indicata dall’Unione Europea per il raggiungimento della carbon neutrality.