Corporate - Il giornale delle imprese

Lepre Group, dal Decreto semplificazioni segnali incoraggianti per la Pa

Eduardo Cagnazzi

Pnrr sempre più snodo epocale per il futuro del Paese ma servono riforme per recuperare i forti divari nella digitalizzazione integrata e nelle opere pubbliche

“Finalmente potrebbe arrivare la svolta auspicata nella pubblica amministrazione”. Ad affermarlo ad Affaritaliani.it Anna Lepre, direttore del Centro Studi Lepre Group, secondo cui i segnali incoraggianti arrivano dal Decreto semplificazione in preparazione, che dovrebbe rappresentare uno strumento fondamentale per consentire al Piano nazionale di ripresa e resilienza di poter rispettare i tempi previsti per la realizzazione degli interventi. “Non è il caso naturalmente di sfoderare ottimismi eccessivi, sarebbe prematuro in una materia in cui da anni i risultati delle riforme presentate sono stati a dir poco deludenti”, dichiara Lepre. “E’ tuttavia molto importante che il ministro Renato Brunetta abbia puntato con determinazione su un principio elementare quanto trascurato da sempre dai nostri pubblici servizi: non chiedere a un cittadino dati di cui sei già in possesso. Per poter rendere praticabile questo comportamento, solo apparentemente scontato ma in realtà mai tradotto in pratica fino ad ora, bisogna che la digitalizzazione della Pa sia ricondotta a sistema. Ed è proprio su questo fronte che, stando agli annunci, pare abbiano lavorato il ministro e i suoi collaboratori”.

Il Pnrr, com’è noto, rappresenta uno snodo potenzialmente epocale per il futuro del Paese e del Mezzogiorno. Le risorse aggiuntive messe in campo potrebbero infatti recuperare parte del divario, in primo luogo per quanto concerne il deficit di infrastrutture. Il grande strumento di pianificazione straordinaria rischierebbe tuttavia di fallire il proprio scopo fondante, quello di rilanciare l’economia accompagnando l’Italia nella necessaria svolta digitale ed energetica e nel superamento del secolare dualismo Nord-Sud, se non fosse supportato dalle necessarie riforme.

Prima tra tutte, appunto, quella della pubblica amministrazione. “La digitalizzazione integrata, quella che mette gli uffici diversi per funzioni e territori in grado di dialogare fra loro, è alla base di qualsiasi disegno di riforma”, spiega  Lepre che aggiunge come diventi importante l’estensione del silenzio assenso, che verrà applicato anche nella realizzazione delle infrastrutture, riducendo i tempi delle procedure.  “Il fatto di avere previsto tempi blindati anche per il rilascio dei pareri in conferenza dei servizi costituisce inoltre un ulteriore indicatore della volontà di fare sul serio da parte del legislatore, andando a intervenire su ciascuno dei cosiddetti colli di bottiglia che frenano il meccanismo burocratico sottostante alla realizzazione delle opere”.

Gli inizi, insomma, appaiono confortanti, ma per Lepre non si può ancora ‘cantare vittoria’. “Dobbiamo auspicare che vengano presi in considerazione tutti gli snodi critici, e per capire se sia stato fatto dovremo naturalmente attendere innanzitutto il documento definitivo. E’ comunque venuto il momento di assicurare agli italiani una Pa finalmente al servizio dei cittadini e che, per dare seguito alle opere pubbliche, non impieghi più i tempi stratosferici che ne hanno caratterizzato negativamente l’azione negli scorsi decenni”.