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Milano Cortina 2026, parte il countdown all'occasione olimpica
Padrin (Provincia di Belluno): "Sono convinto che le Olimpiadi saranno un successo, nonostante alcune opere infrastrutturali non verranno completate in tempo"
Milano Cortina 2026, al 'Pirellone' il countdown all'occasione olimpica: si accende il dibattito su infrastrutture e sostenibilità
Mancano due anni esatti alla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026, in programma venerdì 6 febbraio 2026 allo stadio Meazza di Milano. Il countdown all'occasione olimpica è iniziato: ieri, al grattacielo Pirelli, il convegno "Il 6° cerchio", organizzato dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia, ha acceso i riflettori sullo stato di preparazione delle infrastrutture e sui principali temi, critici e non, che circondano il grande evento sportivo.
Il confronto, introdotto dalle parole del Presidente Gruppo Consiliare PD Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino, è stato animato dalle voci, tra gli altri, di Lara Magoni, Sottosegretario Sport e Giovani Regione Lombardia; Marco Riva, Presidente CONI Lombardia; Silvia Roggiani, Deputata, Segretaria Regionale Partito Democratico; Martina Riva, Assessore Sport, Turismo e Giovani Comune di Milano; Alessandro Giungi, Presidente Commissione Olimpiadi e Paralimpiadi Comune di Milano.
A partecipare anche Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno; Michele Iannotti, Segretario provinciale PD Sondrio; Pierangelo Santelli, Presidente Comitato Paralimpico Lombardia; Andrea Zorzi, Pallavolista, Medaglia D’Oro e due volte Campione del Mondo; Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia.
Al centro della discussione, la trasparenza nell'organizzazione e il coinvolgimento attivo delle comunità locali, emersi come pilastri fondamentali per la costruzione dell'evento. Majorino ha sottolineato l'importanza di assicurare che gli sforzi profusi per le Olimpiadi e Paralimpiadi lascino un'impronta positiva e concreta sul territorio, che non si annulli con la loro conclusione, affrontando al meglio le sfide della transizione ecologica e promuovendo uno sviluppo sostenibile.
Il dibattito non si è fermato neanche di fronte agli aspetti critici sottolineati dagli ospiti, tra cui la discussa costruzione della pista da bob a Cortina, tema divisivo su cui si è concentrata l'attenzione mediatica degli ultimi mesi. Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno, ha affermato in proposito: "La pista da bob si doveva fare a Cortina, e non dovrei aggiungere altro".
"L'investimento economico è importante, così come i costi di gestione, a fronte di un numero di iscritti sicuramente basso: ma questa resta una disciplina olimpica. Adesso siamo alla fase finale, è stato firmato il contratto con la ditta Pizzarotti di Parma e mi è stato assicurato che l'opera sarà completa entro marzo 2025", ha proseguito Padrin.
"Io sono convinto che le Olimpiadi saranno un successo, nonostante alcune opere infrastrutturali non verranno completate in tempo", ha concluso il Presidente della Provincia di Belluno. Padrin ha poi sottolineato la proposta avanzata di costruire un villaggio olimpico che non fosse "usa e getta", non approvata, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e sull'utilizzo a lungo termine delle strutture.
Punto di preoccupazione è stata l'assenza di progressi nei cantieri per le infrastrutture: nonostante un investimento di mezzo miliardo di euro, il ritardo nei lavori è stato attribuito alla mancanza di confronto e progettazione precisa da parte delle istituzioni regionali prima dell'avvio dei lavori. L'evento ha posto l'attenzione sull'importanza di un approccio inclusivo e orientato al futuro nell'organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, auspicando che questa grande occasione sportiva diventi un catalizzatore per il progresso sociale, economico e ambientale per i territori coinvolti.
L'intervista di affaritaliani.it a Roberto Padrin, Presidente Provincia di Belluno
Mancano due anni a Milano Cortina 2026. Quali sono le principali sfide che il territorio di Belluno deve affrontare in termini di infrastrutture e preparazione?
Le sfide sono quelle infrastrutturali, senza ombra di dubbio. Sfide che ci auguriamo possano essere vinte, non tanto e non solo per l’evento olimpico, quanto per la Legacy e l’eredità che tutti ci aspettiamo dalle Olimpiadi 2026. Oggi l’accesso a Cortina risente di problemi noti: niente di strano, visto che la strada, con qualche piccolo accorgimento e miglioramenti avvenuti nel corso degli anni, è ancora la vecchia strada di Alemagna, non adatta a flussi di traffico importanti, come si vede nei weekend della stagione sciistica e di agosto, quando la viabilità va in difficoltà. Le varianti progettate per i Mondiali di sci 2021 sono in fase di realizzazione e serviranno a bypassare i paesi della Valle del Boite. Le varianti di Cortina e Longarone invece sono nella fase precedente, e stanno concludendo l’iter autorizzativo: l’augurio è che possano procedere con celerità.
Per quanto riguarda la preparazione al grande evento, non vedo sfide insormontabili: già oggi il territorio bellunese sa esprimere capacità organizzative, energie ed entusiasmo straordinari. Un esempio: nell’arco di otto giorni abbiamo avuto la Coppa del Mondo di sci femminile a Cortina, la Coppa del Mondo di sci paralimpico sempre a Cortina e la Coppa del Mondo ski cross ad Alleghe. Tutte le gare sono andate benissimo, con un’ottima affluenza di pubblico e i complimenti di squadre e atleti. La vera sfida quindi, oltre alle infrastrutture, non sarà nell’organizzazione, ma nel percorso di accompagnamento al grande evento, per il quale enti locali e istituzioni sono chiamati a fare la loro parte in termini di promozione del territorio.
Ritiene che due anni siano un tempo sufficiente per completare le infrastrutture necessarie e garantire il successo di Olimpiadi e Paralimpiadi?
Avere più tempo a disposizione non è possibile: il 6 febbraio 2026 si accende il braciere olimpico. Di conseguenza i due anni da qui a quella data dovranno essere sufficienti. E credo che sarà così: il Paese Italia, soprattutto quando messo alle strette, ha sempre risposto con concretezza e grande capacità realizzativa. Il successo delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi dipenderà da tanti fattori: non ultimo il meteo. Ci auguriamo di avere anche un pizzico di fortuna, per un medagliere che, giocando in casa, speriamo possa essere più prezioso possibile.
Quali sono aspettative e benefici attesi per i territori derivanti dall'organizzazione dei giochi, sia in termini di sviluppo economico che di promozione del territorio e dei suoi valori?
Un grande evento porta con sé grandi possibilità. Qualcuno dice che richiama anche l’attenzione degli interessi illeciti. Può essere vero, vista la mole di risorse che è in grado di muovere, ma da ottimista credo che proprio in virtù delle risorse che stanno arrivando sul territorio abbiamo il dovere di prendere questo treno, un treno che passa una volta sola ed è irripetibile. Come irripetibile è l’occasione delle Olimpiadi, specialmente per l’eredità che lasceranno sul territorio. Quando mai avremmo avuto l’occasione di migliorare la viabilità verso Cortina senza il grande evento? E poi c’è la promozione del territorio: Cortina e le Olimpiadi avranno gli occhi del mondo addosso. La sfida sarà quella di allungare l’effetto olimpico anche oltre il 2026. Nella consapevolezza decubertiana che mai come in questo caso l’importante è partecipare.
Per quanto riguarda l'approvazione della pista da bob a Cortina, come valuta la decisione? A che punto siamo?
Ho sempre ritenuto che un tema come quello della pista da bob sia stato eccessivamente divisivo. La pista da bob di Cortina è sempre stata nel dossier olimpico, fin dall’inizio, fin dalla presentazione della candidatura. Poi sono emersi il problema del forte aumento dei costi e soprattutto dell’assottigliarsi dei tempi tecnici per la realizzazione. Il clima di contrapposizione totale che si è creato, pur a fronte di giustificate motivazioni sia nella contrarietà a fronte di costi di realizzazione e gestione futura, sia nelle motivazioni a favore della riqualificazione della dismessa pista esistente, è stato disgregante e distruttivo. Ora la pista comincerà i cantieri di realizzazione tra qualche giorno. Pizzarotti ha assicurato che i cronoprogrammi saranno rispettati. Da parte mia credo che sarà necessario fissare fin da subito i criteri di per la gestione post evento, in modo da valorizzare l’impianto e renderne sostenibile l’utilizzo.