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Motori di ricerca, l’evoluzione: come cerchiamo risposte oggi?

L'evoluzione della ricerca online: come i motori di ricerca e le nuove tecnologie stanno trasformando l'accesso alle informazioni

Negli ultimi decenni, i motori di ricerca hanno trasformato il modo in cui le persone accedono alle informazioni. Da quando Google ha fatto il suo debutto nel 1998, l’idea di cercare risposte su Internet è stata rivoluzionata. Ma oggi, il panorama è molto più ampio: oltre al predominio di Google, esistono altri attori come Bing, DuckDuckGo e motori di ricerca verticali specializzati, come YouTube per i video, Amazon per i prodotti e le piattaforme Social per contenuti d’intrattenimento.

La ricerca online si è evoluta non solo nella tecnologia che la sostiene, ma anche nelle piattaforme e nelle modalità in cui avviene, rispondendo alle esigenze sempre più complesse degli utenti. Oggi non cerchiamo solo "informazioni", ma spesso risposte precise e immediate, e il modo in cui le cerchiamo dipende molto dall'intenzione della ricerca e dalle piattaforme che utilizziamo, così come da canale di comunicazione o dal medium che prediligiamo.

Vediamo come stanno cambiando le abitudini di ricerca degli utenti.

Alla ricerca di immediatezza: query su motori di ricerca verticali e alternativi

Con l'evolversi delle abitudini digitali, la ricerca non avviene più solo attraverso i motori di ricerca classici. Un numero crescente di persone preferisce affidarsi ai social media o alle piattaforme d'acquisto per ottenere risposte, specialmente quando si tratta di determinati tipi di informazioni.

Ad esempio, Instagram e TikTok stanno diventando strumenti centrali per chi cerca ispirazione, recensioni o itinerari di viaggio. Qui, invece di fare affidamento su articoli dettagliati trovati su Google, gli utenti seguono i propri creator preferiti, alla ricerca di consigli autentici e aggiornamenti in tempo reale.

Questo fenomeno è particolarmente evidente tra le generazioni più giovani. La Gen Z, ad esempio, tende a utilizzare TikTok o Instagram come motori di ricerca per query legate a tendenze, prodotti o viaggi, preferendo brevi video che offrono informazioni rapide e visivamente coinvolgenti. In contrasto, i Millennial mostrano ancora una certa preferenza per articoli online approfonditi, o, al massimo, per le recensioni video su YouTube, che rappresentano una via di mezzo tra l'intrattenimento visivo e l'informazione completa. Questo cambiamento non riguarda solo il contenuto, ma anche il modo in cui viene consumato: video brevi contro long-form, immediatezza contro riflessione approfondita.

Quando si parla di acquisti, invece, molti consumatori non passano più per Google, con buona pace del colosso di Mountain View. Secondo una ricerca di BloomReach, già nel 2017 oltre il 55% delle persone che cercavano prodotti online iniziavano la propria ricerca direttamente su Amazon, invece che su un motore di ricerca tradizionale. I comparatori di prezzi sono altre piattaforme dove si concentra la ricerca di prodotti, dimostrando che l'intenzione di acquisto orienta gli utenti verso strumenti specifici che offrono immediatezza e confronto diretto tra le offerte.

Intelligenza Artificiale e ricerca informativa, tra risposte istantanee e fact-checking

La ricerca informativa è stata ulteriormente rivoluzionata dall'avvento dell'intelligenza artificiale: oggi, strumenti come ChatGPT permettono agli utenti di ottenere risposte dirette alle loro domande senza dover scorrere una lista di risultati, come avviene su Google. Questo nuovo modello di ricerca, basato su chatbot avanzati, consente una conversazione più naturale e, soprattutto, fornisce informazioni contestualizzate e sintetiche.

Una buona sintesi è Perplexity, uno strumento che non solo fornisce risposte immediate e precise, ma elenca anche le fonti da cui ha tratto le informazioni. Questa combinazione di risposte sintetiche e accesso alle fonti dimostra come l'AI stia cercando di integrare il meglio dei due mondi: la rapidità e la facilità d'uso dei chatbot, unita alla trasparenza e alla verificabilità dei risultati che i motori di ricerca tradizionali offrono, e che può essere considerato il vero tallone d’Achille di strumenti come ChatGPT.

È chiaro, quindi, come l'intelligenza artificiale stia trasformando il modo in cui pensiamo alla ricerca online, portando l'esperienza utente a un livello di personalizzazione mai visto prima.

Modalità di ricerca diverse a seconda del canale di comunicazione

Ultimo elemento, ma non per importanza: la ricerca non si limita solo alle parole. Da diversi anni si discute di voice search, una modalità che ha guadagnato grande popolarità grazie all'integrazione di assistenti vocali come Siri, Alexa e Google Assistant. La ricerca vocale consente di trovare informazioni semplicemente pronunciando una query, rendendo l'esperienza più fluida e accessibile, specialmente per chi è in movimento o ha difficoltà a utilizzare una tastiera, con una notevole importanza anche dal punto di vista del supporto alle persone con disabilità.

Parallelamente, la visual search, o ricerca per immagini, sta emergendo come un altro metodo potente. Con strumenti come Google Lens, ora integrato anche in Google Chrome, gli utenti possono cercare informazioni partendo da un'immagine anziché da un testo. Questa modalità è particolarmente utile per chi cerca prodotti o identificare oggetti, monumenti o piante, semplificando il processo di ricerca attraverso l’utilizzo delle immagini come punto di partenza.

La trasformazione dei motori di ricerca non riguarda solo l'innovazione tecnologica, ma il modo stesso in cui interagiamo con le informazioni. Dalle query testuali, si è passati alla voce e alle immagini, e oggi l'intelligenza artificiale sta ridisegnando il futuro della ricerca. Queste evoluzioni ci dimostrano che, più che mai, il "come" cerchiamo è influenzato dalle nostre necessità, non solo dalle tecnologie a disposizione ma anche dai costumi sociali e dalle evoluzioni generazionali in corso.





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